Dal 1993 ad oggi a Pescia si sono tenute sette consultazioni elettorali per l’elezione del Sindaco e del consiglio comunale.
Nel 1993 vinse Renzo Giuntoli, già primo cittadino dall’anno precedente in sostituzione di Galileo Guidi, eletto alla Camera dei Deputati. Al primo turno i candidati a Sindaco erano sei: Giuntoli (34,6%), Grassotti (22,4%), Visani (17,6%), Ercolini (10,5%), Gentile (9,3%) e Tintori (5,6%). Giuntoli vinse al ballottaggio contro Antonio Grassotti. Il primo raccolse 5720 preferenze, il secondo 4937. L’affluenza dei votanti sfiorò l’82%. Giuntoli era sostenuto Pds e Psi.
Nel 1997 ci fu il bis di Giuntoli preferito al primo turno da oltre il 46% dei consensi e fu eletto. Gli altri quattro candidati si fermarono tra il 10% e il 16%: Franchini, Visani, Tintori e Corradini.
Nel 2001, dopo oltre 20 anni, a vincere fu un candidato di centrodestra, Roberto Fambrini. Appena cento voti lo divisero da Galileo Guidi nel turno di ballottaggio: 5812 contro 5712 per l’ex onorevole. L’affluenza fu altissima, quasi l’82%. In quella tornata elettorale fu decisivo lo schieramento verso Fambrini della Lista Civica per Pescia il cui candidato Claudio Giuntoli raccolse 1500 voti al primo turno.
Quella giunta non resse ad attacchi di alcune componenti politiche interne. Fambrini fu costretto a dimettersi dopo appena due anni, nel 2003. Il Comune fu governato per un anno dal Commissario Prefettizio Vittorio De Cristofaro.
Nel 2004 Antonio Abenante, sostenuto dai partiti di centrosinistra, che già al primo turno aveva raccolto poco meno del 45% dei consensi, ebbe la meglio al ballottaggio su Giovanni Brunelleschi, candidato del centrodestra. Tra i candidati a Sindaco, al primo turno, c’erano anche: Claudio Giuntoli (11,1%), Visani (8,3%), Conforti 5,8%) e Mostardini (1,5%)
Ad Abenante fu fatale, nel 2009, la divisione interna al centrosinistra. Roberta Marchi divenne la prima donna Sindaco di Pescia, un evento che fu applaudito anche al di fuori dei confini comunali. Vinse al ballottaggio con il 57% dei voti.
Dal 2014 ad oggi è storia recente.
Oreste Giurlani nel 2014 sostenuto da Partito Democratico, Psi, Rifondazione Comunista e due liste civiche, vinse al primo con una percentuale che non si ricorda, il 63,4%. Agli altri candidati rimasero le briciole: Luca Biscioni sostenuto dal centrodestra si fermò al 18,4%, Angelo Morini di Movimento 5 Stelle al 14,2% e Roberto Franchini di Alleanza per Pescia al 3,9%.
Giurlani si dimise tre anni dopo per vicende giudiziarie. Nel 2018, il bis, stavolta al ballottaggio, vinse su Conforti: 4087 contro 2581 voti. A votare fu appena il 43%.
E’ significativo sottolineare che le percentuali dei votanti, a Pescia come evidentemente un pò in tutta Italia, è sensibilmente ridotta. Nel 1993 i votanti erano l’81,67%.