Ballottaggio, rischio astensione. Cosa accadde nel 2018. Duello all’ultimo voto

Domenica 28 (dalle 7 alle 23) e lunedì 29 maggio (dalle 7 alle 15) si terrà il ballottaggio per determinare chi sarà il prossimo Sindaco di Pescia. A confronto, non si può certo dire l’uno contro l’altro, visti i garbatissimi rapporti tra i due, ci sono Riccardo Franchi, che al primo turno ha collezionato 2906 voti e Vittoriano Brizzi, che di preferenze ne ha raccolte 2395. Dunque, una differenza di 500 voti. Nessun apparentamento, significa che i partiti e le liste che hanno sostenuto i due al primo turno saranno gli stessi anche al ballottaggio.

Ovvero, Riccardo Franchi avrà il sostegno di Partito Democratico, Una storia nuova, Pescia è di Tutti. Vittoriano Brizzi potrà invece contare su Avanti Tutta Pescia, Insieme per Pescia, Vivi Pescia e Pescia Cambia.

Nessuna indicazione di voto dagli altri partiti, ad eccezione della Lista Fiducia in Grassotti che ha chiesto al proprio elettorato (369 preferenze) di sostenere Vittoriano Brizzi. A conti fatti, in ballo ci sono poco meno di 2700, quelli raccolti da Mandara, Lazzerini e dai partiti Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Ma c’è il rischio astensione.

Al primo turno hanno votato 8549 elettori, il 52,33% degli aventi diritto. Una percentuale bassissima, la più bassa che si ricordi.

►►► COSA E’ SUCCESSO NEL 2018

Nel 2018, al primo turno, furono 9006 i pesciatini che si recarono al voto. Il numero diminuì considerevolmente 15 giorni dopo, al turno di ballottaggio, quando furono appena 7024 (il 43,32%), addirittura duemila in meno.

Se il dato di chi deciderà di andare al mare dovesse essere malauguratamente confermato domenica e lunedì, c’è il serio rischio che a decidere il Sindaco di Pescia per i prossimi cinque anni siano 6/7000 votanti, appena un terzo dei residenti in città.

Nel 2018 vinse Oreste Giurlani con il 61%, 4087 voti, 720 in più rispetto al primo turno. Ebbe la meglio su Francesco Conforti che si fermò a 2581 preferenze, comunque 623 in più del primo turno.