Stefanelli in mostra a Firenze, Pittura in divenire. Nel Palazzo del Pegaso

L’artista pesciatino Claudio Stefanelli è a Firenze dal 6 al 16 luglio con le sue opere nello spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi di Palazzo el Pegaso, sede della Regione Toscana, “Pittura indivenire“.

Esporrà trentadue quadri, compreso l’ultimo “Conflitto ingiustificato” dal profondo e attualissimo significato, che misura 180 per 360 centimetri.

Recentemente Stefanelli è stato artefice del recupero del “tesoro nascosto“, scoperto 4 anni fa sulle colline intorno a Pescia, precisamente in località Casanuova.

Si tratta di un dipinto ad olio su tela raffigurante la “Presentazione di Maria al Tempio” conservato, fino al recupero di Stefanelli, in una chiesetta ai più sconosciuta. La chiesa subì il crollo del tetto ed il dipinto, sovrastante l’altare, fu messo in salvo da un signore residente poco distante. La cappella in rovina, e la villa di cui fa parte, appartengono alla Comunione Casanova che comprende ben 297 proprietari sparsi in tutto il mondo.

Alcuni dei membri della famiglia si dichiararono disponibili a recuperare il dipinto per renderlo finalmente visibile. Claudio Stefanelli fu dunque incaricato di occuparsi del restauro. Il dipinto fu trasportato con cura all’Istituto per l’Arte e il Restauro di Palazzo Spinelli di Firenze. Il dipinto misura 134×229.

Quelle che seguono sono le parole di benvenuto del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo  a Stefanelli:

Le sale espositive del Palazzo del Pegaso aprono le loro porte ad accogliere le opere di un eclettico pittore toscano, di origine pesciatina, che ha avuto un indubbio successo di critica e di pubblico anche in campo internazionale.

Claudio Stefanelli è certamente un protagonista della ricerca pittorica e anche un cultore dell’arte del territorio pesciatino. Come non ricordare la sua splendida copia del trittico di Nanni di Jacopo della Pieve di Castelvecchio.

In questa mostra Stefanelli ci presenta una serie di opere di grande impatto emotivo, dove figura e astrazione si richiamano a vicenda, affidando alla forma, al colore e alla materia la capacità di trasferire significati all’osservatore.

La sua è una ricerca originale e fortemente sperimentale, dove la contemporaneità si ritrova nella tensione verso la dimensione spirituale che è proprio di ogni uomo.

Posso affermare che da questo punto di vista le opere di Stefanelli danno voce ad un’urgenza che è propria del tempo che viviamo. Quella di recuperare l’umano più pieno e profondo, che dopo la pandemia e nel mentre si ode l’eco di una guerra non molto lontana da noi, è una priorità che deve essere assunta anche dalle istituzioni.

Il Consiglio regionale coglie questa urgenza e una mostra come questa esprime bene la volontà di dare un contributo al tempo che viviamo.

La cultura e l’arte sono una grande risorsa dell’umanità. Claudio Stefanelli ne è certamente un grande interprete”.