Santa Maria, intervista a Deni e Federico. “Le vittorie al Palio, i momenti tristi”. Passaggio di testimone

Deni Vannucci si congeda dallo scranno più alto Rione Santa Maria dopo 18 anni di ininterrotta presidenza. Il suo non è naturalmente un addio -“sarò sempre tra i primi ad aiutare i ragazzi“, ma era giunto il momento di lasciare spazio ad altri, a Federico Bini, recentemente nominato presidente dal neoeletto consiglio direttivo.

Una vita nel Rione, la sua, che ha avuto, come ogni cosa, momenti belli, anzi bellissimi, “come il ritorno alla vittoria del Palio dopo 23 anni di astinenza, nel 2009“.

E momenti bui e tristi, “l’addio a Stefano Vezzani, amico fedele ed eccellente dirigente”. Il commiato fu nel prato della sede del Rione Santa Maria, di cui Stefano fu per anni presidente ed autentico factotum, “un’emozione unica, difficile da dimenticare”, ha detto Deni.

Un consiglio a Bini che sta per sostituirlo? “Non ne ha bisogno. Federico è un ragazzo in gamba, è da tantissimi anni nel Rione ed ha ancora la passione di un ragazzino. Conosce tutte le dinamiche per fare bene”.

Federico Bini, sembra dunque un predestinato. E’ nato nel 1982 in via del Seminario, in pieno Duomo, tra le due sedi storiche del Rione, quella in via della Portavecchia e l’attuale in via del Carmine.

E’ entrato nel Rione piccolissimo, a 12 anni. Nel 2003 fu eletto nel consiglio direttivo, di cui è stato segretario dapprima amministrativo poi anche economico. Carlo Bottaini lo prese sotto bracciò e lo delegò rappresentante in Lega dei Rioni, nell’Associazione Toscana Rievocazioni Storiche e nella Federazione Giochi Storici.

Ho avuto illustri predecessori, Carlo Bottaini, Stefano Vezzani e Deni Vannucci -ha detto Federico-, vorrò cogliere ogni loro insegnamento e, in cuor mio, spero proprio di non deluderli“. “L’emergenza epidemiologica ha allontanato tanti giovani dai Rioni, spero di poterli riavvicinare. E di poter riavvicinare anche quelli meno giovani che nel corso dell’ultimo decennio se ne sono andati per impegni di lavoro, familiari o altro“.

Il Rione è un centro di aggregazione, al pari di una società di calcio o basket, un’occasione di ritrovo in un ambiente sano e pulito“. “Non potrò fare tutto da me, per giunta non sarei nemmeno il tipo…chi è con me nel consiglio direttivo e tutti gli amici più vicini saprà dare il suo contributo“.

Bini rivendica i successi ed i riconoscimenti conquistati da musici, sbandieratori ed arcieri biancorossi in giro per l’Italia, “e la tenacia del Rione che non si è mai sfilacciato, nemmeno quando per vincere un altro Palio abbiamo dovuto attendere 23 anni“.

Bini pensa già al Palio 2022, “quello del ritorno“, dopo due anni di stop. Sarà coordinatore di turno della Lega dei Rioni. “Sarà un’occasione unica di rilancio, per i Rioni, certo, ma anche per il nostro territorio“. L’auspicio è che si possano intercettare bandi e risorse per fare “un grande Palio“.        Luca Silvestrini