Pescia, i quattro “monumenti” che rischiano di non rappresentare più la città

Era l’ottobre 2017 quando i lavori di “somma urgenza” ordinati dall’allora commissario prefettizio per la messa in sicurezza del fabbricato, rasero al suolo, o quasi, l’ex fabbrica Del Magro.

Da allora, nonostante le dichiarazioni che si sono succedete sin dal 1989, quando la ditta Società per Azioni Fratelli Del Magro andò in fallimento, non è stato fatto ancora niente. Per molto tempo si è parlato di realizzare un centro commerciale o amministrativo. L’ipotesi più recente, accennata sottovoce dal sindaco Giurlani e dall’assessore Morelli nei giorni scorsi, è quella di un parcheggio per 150/200 auto.

L’ex fabbrica Del Magro è solo uno dei “monumenti” pesciatini, almeno quattro, in stato di abbandono, obsolescenza o degrado che rischiano di non poter più “rappresentare” la città di Pescia, la sua storia, la sua economia o il suo territorio.

Il palazzo ex Asl, in piazza XX Settembre e il Convento di Colleviti, ad esempio.

Nel giugno 2018 Giurlani, appena eletto sindaco per la seconda volta, ebbe a garantire: “Le associazioni cittadine che ancora non dispongono di una sede adeguata troveranno riparo nel palazzo ex Asl. Al primo piano e in parte del secondo, quello non interessato dal cedimento di alcune parti del tetto”.

Ed ancora: “Sarà stipulata una convenzione con l’ordine dei Frati Francescani per l’utilizzo di alcuni locali del Convento di Colleviti. Lì potrebbe venire trasferita la Scuola Comunale di Musica. Ci sono gli spazi per parcheggiare le auto e le lezioni potrebbero tenersi senza disturbare alcuno”. Nella foto di copertina le tegole che stanno cadendo dal tetto del Convento mettendo in serio pericolo le persone che vi dovessero transitare intorno.

Ma anche per questi casi, magari ci sono le idee o i progetti, ma di realizzato ancora niente. Un gran peccato.

Poi c’è il mercato dei Fiori, quello nuovo, da poco “regalato” (chissà perchè…) dalla Regione Toscana al Comune di Pescia, che rischia di non servire più alle aziende produttrici o commerciali di piante e fiori. I mercati, in senso più generale, si stanno evolvendo ed è lecito domandarsi se tra qualche anno le compravendite dei fiori, spesso prodotti in Paesi nordafricani, transiteranno ancora dall’imponente struttura oppure, più probabilmente, saranno negoziate su portali internet con la merce in bella mostra di sè sul pc. Alcuni commercianti pesciatini sono già proiettati in quella direzione.

Si potrebbe immaginare un utilizzo complementare, tipo convegnistico o fieristico, ma per adeguare la struttura, al di là di facili proclami, ci vogliono ancora tantissimi soldi, quasi 10milioni di euro, e poi ci sarà da vincere la concorrenza con altre strutture storiche poste in Toscana, in particolare a Lucca, Prato e Firenze. Forse, forse…se vi si fosse stato trasferito l’ospedale, alcuni anni fa, quando ne fu parlato…

Va un pò meglio al mercato dei Fiori vecchio, in via Amendola. Nel mese di settembre -ha detto Giurlani-, cominceranno i lavori previsti per la riqualificazione della struttura. Il progetto prevede l’installazione di un pavimento multiuso, il consolidamento della volta di copertura e la sistemazione della illuminazione. Ma solo il secondo lotto di lavori, ad oggi non programmato, consentirà “la fruizione da parte della comunità pesciatina per attività sportive e culturali, mercato settimanale, oltre ai locali presenti da recuperare destinati a ristorante e uffici”.