Nei giorni scorsi il primo cittadino Giurlani aveva annunciato “l’ennesimo atto di vandalismo ai danni dell’icona che più di ogni altra cosa caratterizza la città di Pescia e il suo territorio, Pinocchio”.
Nella notte tra sabato e domenica scorsa, ignoti avrebbero segato la base del Pinocchio in ferro, opera artistica che risiede accanto al fontanello di via Giovanni XXIII, sul lungo fiume Birindelli.
Con il passare delle ore, però, la tesi avanzata da Giurlani è messa in discussione da tantissimi pesciatini che, al contrario, ipotizzano che la scultura sia semplicemente caduta a terra, forse “aiutata” dal vento notturno.
“Saldature fasulle”, “mancano i fori di scarico per le condense”, “usura”, “la scultura non è stata zincata”, sono alcune delle osservazioni fatte.
Ma soprattutto, nei punti dove l’opera in ferro si è spezzata, non vi sono i tipici segni di lucentezza che invece avrebbero dovuto vedersi se qualcuno avesse “tagliato”, con qualunque strumento, le gambe in ferro di Pinocchio. “Anzi -dicono-, proprio lì vi è la ruggine che conferma le nostre convinzioni”.
Insomma, saranno le indagini che Giurlani ha annunciato ad accertare se a spezzare le gambe al povero Pinocchio sia stato il vento o qualche balordo.