Romeo Anconetani costituisce uno dei personaggi più emblematici del mondo del Calcio italiano. La sua presidenza del Pisa Calcio, dal 1978 al 1994, si colloca in uno dei momenti più gloriosi della storica calcistica italiana, costellata da eventi straordinari come la vittoria della Nazionale ai Campionati del mondo di calcio in Spagna nel 1982.
A venti anni dalla morte, ricordiamo Romeo Anconetani con una toccante intervista rilasciataci dal noto calciatore, Stefano Dianda, tra i più longevi giocatori del Pisa Calcio.
D.Dianda, cosa ha significato Romeo Anconetani per il Calcio italiano?
R.Per certi aspetti è stato un grande innovatore. Anconetani fece capire, a quei tempi, che nel Calcio non prevaleva soltanto la parte economica. Anconetani non possedeva aziende… Conosceva molto bene il Calcio, conosceva molto bene i giocatori e investiva sui giocatori stessi. Acquistava giocatori nelle categorie inferiori, vedendo in loro delle buone prospettive, e poi li rivendeva a grosse cifre.
D.Cosa, a suo parere, lo rendeva simpatico e personaggio inimitabile?
R.La sua persona stessa. E’ stato un personaggio proprio inimitabile. E la sua personalità poliedrica lo rendeva unico. Voleva molto bene alla squadra, alla società e ai giocatori. Spesso si rendeva antipatico per certe situazioni, ma agiva così perchè faceva parte del suo carattere e della sua vita. Era un personaggio. E come tutti i personaggi aveva la sua singola personalità.
D.Secondo lei, in quali situazioni emergeva al meglio la sua personalità presidenziale?
R.Nel gestire la società, la squadra e, soprattutto, la città. E’ stato un personaggio che ha coinvolto e toccato una intera città dove, ancora oggi, viene ricordato. Quindi, qualcosa di grande e di bello ha fatto. Anconetani affascinava. E’ chiaro che emergeva in lui qualche pecca quando perdeva un po’ la calma… C’erano certi giornalisti che lo stuzzicavano con determinate domande… Però rimaneva simpatico anche quando perdeva un po’ le staffe…
D.Cosa ricorda dei tanti ritiri a Pescia ospiti di Villa delle Rose?
R.Tanti bellissimi ricordi conservo di Pescia. A Villa delle Rose abbiamo festeggiato tante promozioni, abbiamo trascorso tanti ritiri “punitivi”, specialmente quando non si riusciva a raggiungere un determinato obiettivo… Villa delle Rose era una seconda famiglia, i proprietari ci mettevano a nostro agio e lo chef non ci faceva mancare niente… Eravamo come a casa nostra. Ho tanta nostalgia dei nostri soggiorni a Pescia e del presidente Romeo Anconetani…
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