“Ogni sera è un calvario, nessuna angheria ma quanto tremore”

E’ lo sfogo di un autista residente dalle nostre parti impiegato in una delle tante società che gestiscono i trasporti pubblici locali in Regione. E’ sui pullman di linea da quasi 30 anni, ma, “mai come negli ultimi 5 o 6 ho provato disagio e paura, soprattutto nelle ore notturne”.

L’entusiasmo dei primi anni è presto superato– ha detto-, soprattutto per gli episodi di disprezzo e noncuranza”. Secondo il 57enne valdinievolino, “la presenza sempre più massiccia di persone extracomunitarie, abituate ad un’educazione diversa dalla nostra, ha aggravato il disagio”. “Sono per lo più giovani uomini, salgono sul pullman sempre senza biglietto ed è impossibile provare a chiederglielo. Alzano la voce, si rivolgono al conducente in malo modo, qualche volta sputano con disprezzo“. “Si sistemano sul bus occupando spesso due posti, si tolgono le scarpe e per gli altri passeggeri diventa impossibile sedersi vicino a loro”.

Ma i maleducati non sono solo gli extracomunitari. “Una sera un gruppo di ragazzotti italiani, sembravano ubriachi, chiese di fermare il pullman in un posto non previsto dal piano di transito. Dissi loro che era impossibile, che avrei commesso un’infrazione… . Ma non fu sufficiente a dissuaderli dalle loro intenzioni, così fui costretto a fare uno strappo alla regola“.