Insegne. “Burocrazia e costi alti soffocano le imprese”

“Troppa burocrazia per le imprese e costi alti”. E’ la denuncia di Confcommercio al riguardo delle autorizzazioni per gli impianti pubblicitari e le insegne d’esercizio da rinnovare ogni tre anni, anche nel caso in cui questa non abbia subito alcuna modifica.

Per Confcommercio, il “balzello” è solo pesciatino. “Penalizza le attività del territorio costrette a pagare l’ennesima imposta, a differenza di altre realtà vicine come Prato e Firenze”.

La proposta è di eliminare la scadenza del rinnovo triennale e riconoscere come valide le insegne che non presentano variazioni, tali da richiedere quindi una nuova autorizzazione.

Confcommercio chiede anche di tutelare le attività storiche che hanno insegne dalla data del 1/9/1967, realizzando una mini-sanatoria per chi non è in possesso del titolo autorizzativo dell’epoca o non lo ritrova. Il regolamento comunale aveva infatti fissato al 31/12/2018 la data di scadenza per presentare tali autorizzazioni, mettendo in difficoltà tutte quelle aziende con più di 50, 60 e 70 anni che nel tempo hanno anche cambiato gestione mantenendo però sempre lo stesso nome e la stessa insegna.