L’Istituto Comprensivo Libero Andreotti di Pescia ha organizzato, questa settimana, vari incontri per i propri studenti al riguardo della Giornata della Memoria
Le classi prime e seconde della scuola media hanno celebrato la ricorrenza attraverso riflessioni e letture di documenti e concluso la commemorazione con un video creato appositamente dalla professoressa Laura Zanobi, in cui, documenti storici, affiancati da ricostruzioni della società odierna, hanno sottolineato le numerose forme di emarginazione e razzismo. Nella discussione, seguita alla visione, sono stati proprio i giovani a porre l’attenzione su temi a loro fin troppo chiari, come l’indifferenza e la discriminazione.
Gli alunni delle classi terze del plesso di Valchiusa hanno incontrato il 30 gennaio Massimo Fornaciari, vicepresidente della sezione di Pisa dell’ANED, Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti. Gli studenti delle classi terze della scuola media hanno preso parte all’analisi delle cause storiche ed economiche della deportazione nei numerosi campi di concentramento, soffermandosi in particolare sul dramma della categorizzazione e dell’emarginazione di coloro che erano ritenuti “scarti della società”.
Fornaciari ha suscitato commozione tra tutti i presenti, stimolando i giovani a riflettere sulle vite prematuramente spezzate e sui futuri mancati delle vittime di questa immane tragedia.
Infine il 31 gennaio la presidente dell’ANED, Laura Geloni, ha raccontato la toccante storia di suo padre Italo, deportato nel campo di sterminio di Flossenbürg per motivi politici, agli studenti di terza media del plesso di Alberghi.
La banalità del male, l’organizzazione e la sistematizzazione di un meccanismo atroce di distruzione dell’identità e della persona, «l’odio programmato era un’organizzazione meticolosa» spiega la Geloni ai giovani, che conclude con una lezione valida per la vita: «la libertà di rivendicare noi stessi, di essere noi stessi sempre e comunque, non c’è sempre stata e si chiama “antifascismo” e non è circoscritta in un periodo storico ormai ben passato. Rivendichiamo il nostro diritto di essere diversi».