“Don Bernardino non se ne deve andare da Pescia”. Sono centinaia le firme raccolte nella comunità di San Michele e consegnate al Vescovo, monsignor Filippini, per invitarlo a tornare sui suoi passi. Don Bernardino, stando alla riorganizzazione pastorale annunciata da Filippini, sarà trasferito a Traversagna, nella parrocchia lasciata libera dall’indimenticato don Walter Lazzarini, improvvisamente deceduto alcuni mesi fa.
“La stragrande maggioranza dei parrocchiani è al fianco di don Bernardino e il suo eventuale allontanamento non corrisponde affatto al comune sentire della gente”, viene detto. Sulla questione è sceso in campo anche Francesco Conforti, consigliere comunale, che ha detto: “Sono sconcertato, ma anche preoccupato per l’annuncio dell’ allontanamento di Don Bernardino dalla parrocchia di San Michele. Ho conosciuto don Bernardino fin dal suo arrivo, dai tempi del seminario. Negli anni si è sviluppata la conoscenza reciproca, con una sincera stima e apprezzamento per il suo operato. E oggi don Bernardino è pienamente inserito nella comunità che ha aiutato a crescere. Dunque, che senso ha spostarlo altrove e ricominciare tutto daccapo? Che senso ha una “riorganizzazione pastorale” di questo genere?”. Per Conforti: “evidentemente i motivi addotti non convincono e sono ben altri i perchè del suo allontanamento”. Quali? Viene da dire…
Se don Bernardino venisse trasferito, chi guiderà la parrocchia di San Michele? Con ogni probabilità il compito toccherà a don Valerio Mugnani, già parroco di Santi Stefano e Niccolao. Al giovane pastore sarà così affidata la cura pastorale dell’intero centro storico, almeno quello ad ovest del fiume Pescia. La parrocchia di San Michele ha origini recenti. Fu costituita dall’allora Vescovo Bianchi sul finire degli anni ’80. Alla parrocchia fu data giurisdizione su un territorio “preso” da quello precedentemente attribuito alla parrocchia dei Santi Stefano e Niccolao, alla parrocchia di Santissima Annunziata (soppressa nel 1986), e alla parrocchia di Santa Maria Assunta in Cielo di Castellare. I più attenti ricorderanno, ad esempio, che all’epoca la parrocchia di Castellare cominciava da via Amendola, nei pressi dell’ex mercato dei Fiori.