Francesco Conforti spiega i motivi perchè i consigliere di minoranza hanno richiesto la costituzione di parte civile del Comune nei confronti dell’attuale primo cittadino Giurlani.
“E’ bene ricordare che nel giugno 2017, il sindaco attuale è stato arrestato con l’accusa di peculato, ovvero essersi appropriato di beni pubblici nell’esercizio delle sue funzioni“. “Dopo 25 giorni, è stato rimesso in libertà solo dopo essersi dimesso dalla carica, in modo da non poter ripetere il reato”.
“Mi chiedo allora come sia stato consentito, seppur nel rispetto di norme vigenti, che lo stesso potesse ripresentarsi alle elezioni. Eppure è stato consentito e il suddetto si è ripresentato tranquillamente, senza il minimo pudore per il danno già arrecato all’intera città, esposta mediaticamente a un ludibrio che si accresce giorno per giorno.
E infatti è stato rieletto, dopo neppure un anno, a ricoprire la stessa carica e, quindi, nelle stesse identiche condizioni di poter ripetere il reato per cui era stato arrestato pochi mesi prima. Senza che, nel contempo, si fosse celebrata neppure una sola udienza del processo per chiarire la sua posizione”.
Secondo Conforti, nel frattempo la posizione giudiziaria di Giurlani si è aggravata con un altro capo di imputazione a suo carico, traffico di influenze, notificato al Comune nell’aprile 2018, ma tenuto misteriosamente nascosto il più a lungo possibile, proprio in prossimità delle elezioni del 10 Giugno. Quando tutto questo avrebbe posto serissimi dubbi sulla sua stessa eleggibilità… . Così Pescia, per la primissima volta in tutta la sua storia, si trova guidata da un sindaco che è già stato arrestato e su cui pendono tuttora accuse penali pesantissime”.