Un pesciatino arrestato per bancarotta fraudolenta, usura e estorsione

C’è anche un pesciatino tra le 25 persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Pistoia, Alessandro Buzzegoli, per associazione per delinquere finalizzata all’intestazione fittizia di beni, auto-riciclaggio, bancarotta fraudolenta, usura, estorsione, assunzioni fittizie finalizzate alle truffe in danno dello Stato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, evasione d’imposta e false fatturazioni.

I carabinieri hanno avviato le indagini nell’aprile del 2015, concentrando la loro attenzione sull’operato di alcuni commercialisti della Provincia e sugli imprenditori a loro collegati. Le Fiamme Gialle, sulla scorta di spunti investigativi precedentemente acquisiti, hanno svolto sinergici e mirati accertamenti di polizia economico-finanziaria sul loro conto. Le indagini erano originariamente due, “Amici nostri” e “Pluribus”, confluite poi in un unico procedimento penale

Le imprese coinvolte venivano fraudolentemente “svuotate” delle proprie risorse aziendali, attraverso il depauperamento dell’attivo, determinandone l’insolvenza ed, in alcuni casi, il fallimento. È stata accertata anche l’attività di usura, talvolta nei confronti delle stesse vittime, che venivano poi sottoposti ad estorsione per la restituzione delle somme prestate.

Il pesciatino, F.B., di 75 anni, è agli arresti domiciliari.