Serena Fantozzi: “La mia ricetta per Pescia”

Serena Fantozzi è imprenditrice, attenta osservatrice di quello che succede in città e assai attiva nell’associazionismo. Ecco la sua “ricetta” per il rilancio della città.

“Per un rilancio economico di questa città ci vorrebbe una bacchetta magica che fino ad oggi non ho trovato neanche su Amazon. Probabilmente non le fabbricano più anche se ce ne sarebbe tanto bisogno…”. Scherzi a parte, naturalmente, Serena Fantozzi teme che “dovremo accettare l’idea che ci vorranno molti anni perché Pescia possa essere considerata una “fiorente” cittadina”.

“Senza distinzione di destra e sinistra le forze politiche dovrebbero lavorare duramente e  insieme per il raggiungimento degli obiettivi in tempi certi. Un pò come dice Di Maio, un contratto alla tedesca”. Ed elenca alcuni punti di forza come Pinocchio “ma avete notato che in nessun negozio di Pescia c’è un Pinocchio?”, ed il florivivaismo “che andrebbe sostenuto per trasformarsi o specializzarsi”. Fantozzi punta il dito contro l’accoglienza dei giovani, “abbiamo la fortuna di avere qualche migliaio di ragazzi che ogni giorno vengono a Pescia a studiare, ma alle 2 del pomeriggio li abbiamo tutti “caricati” sui pullman e rispediti a acsa loro”. Non ci sono luoghi adatti ad accoglierli e dare loro la possibilità di imparare ad amare questa città.

Sul commercio, invece, Fantozzi scommette sugli artigiani. “A differenza dei negozi delle più grandi catene commerciali, che sono ormai in ogni città, gli artigiani possono costituire una grande attrattiva per ripopolare il centro “storico”, come le capanne, e incuriosire i turisti”.

Quanto all’ex fabbrica Del Magro, “vi andrebbero riunite tutte le scuole oppure realizzato un centro sportivo. Sono idee, per Fantozzi, “che richiedono anni, assai di più dei 5 previsti da un mandato a Sindaco”. Non basta dun que un evento, un’iniziativa per risolevvare la città. Sebbene l’ultima edizione di Nottambula ha “riempito Pescia di tanta gente come non l’avevo mai vista”. Un evento come Nottambula, potendolo far crescere costituirebbe un “bel biglietto da visita” per Pescia, ma a questo punto c’è bisogno dell’aiuto economico di più realtà, non solo dell’amministrazione.