PONTE ALL’ABATE, IL BLUFF DEI CONTRIBUTI. Tridente: “Necessario intervento del Governo”

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Quello dei ristori, ovvero dei fondi messi a disposizione dalla Regione Toscana destinati alle attività extra agricole situate nella zona rossa individuata dal Comune di Pescia, in seguito alla chiusura del ponte di Ponte all’Abate, alla fine è risultato un bluff.

Sono soltanto due le aziende che, avendo i requisiti in regola avranno un contributo. LEGGI QUI

Per Confcommercio, sotto accusa è la soglia del 30% del calo di fatturato “che non riflette l’impatto reale che la chiusura di Ponte all’Abate ha avuto sulle imprese”. Così sono restate escluse attività che hanno comunque subito danni significativi.

Per il vice sindaco Luca Tridente “non è sostenibile prevedere ristori esclusivamente a posteriori: le difficoltà economiche si manifestano infatti immediatamente, nel momento stesso della chiusura, quando la clientela cala drasticamente mentre i costi restano invariati“.

NECESSARIO INTERVENTO DEL GOVERNO ►►► “E’ necessario un intervento del Governo attraverso misure specifiche, che comprendano la dichiarazione dello stato di crisi, la sospensione dei mutui e ulteriori strumenti di sostegno alle imprese nel momento di massimo bisogno“.

LA DIFESA ►►► “Purtroppo questo strumento è in ogni caso parziale, successivo ma, ad oggi, è l’unico che esiste in questi casi, grazie alla volontà della Regione Toscana: noi lo abbiamo attivato prontamente e nel modo più celere possibile”.

 

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