Le sue idee e le sue passioni rimarranno vive per sempre.
Massimo Giuntini, 58 anni tra pochi giorni, è deceduto nella mattinata di sabato 3 gennaio. Alla moglie Roberta, alla dolcissima figlia adolescente Ginevra, al fratello Valerio e a tutti i familiari o amici che gli sono stati vicino vanno le condoglianze e l’abbraccio della nostra redazione.
Da alcuni anni stava combattendo con orgoglio e a testa alta contro una brutta malattia. La notizia del suo decesso, pur non inaspettata, è comunque difficile da comprendere o farsene una ragione.
CHI ERA MASSIMO GIUNTINI Nato a Pescia, era sposato con Roberta Battaglini e da anni si era trasferito a San Quirico. Tra i promotori della locale Pro Loco, aveva contribuito alla realizzazione di tante iniziative. Dipendente di Alia Servizi Ambientali, Massimo aveva anche svolto attività sindacale.
Dal padre Ferruccio, partigiano combattente nato nel 1926, e prematuramenente scomparso all’età di 51 anni, aveva ereditato la passione per la politica e per l’attenzione al sociale, che lo avevano spinto ad avvicinarsi a Rifondazione Comunista e all’Associazione Nazionale Partigiani Italiani. Il padre Ferruccio da giovanissimo partigiano aveva combattuto a fianco di Pippo, nome di battaglia di Manrico Ducceschi. Quegli ideali di libertà e giustizia sociale hanno sempre accompagnato l’esistenza di Massimo Giuntini, così come il suo impegno a non far dimenticare la lotta di chi, per quei valori, aveva combattuto durante la Liberazione.
Le esequie si terranno lunedì 6 gennaio alle 14.30 nella Chiesa dei Santi Stefano e Niccolao.