Il Palio a Tavola, dunque, non si farà. Dopo 20 anni l’appuntamento gastronomico in piazza del Grano, atteso dai pesciatini tanto quanto la disputa degli arcieri, non sarà replicato.
L’associazione Quelli con Pescia nel Cuore, in un comunicato tanto scarno da immaginare che ne seguiranno altri, ha alzato bandiera bianca, “non ci sono i tempi tecnici per poterlo realizzare”. Quelli hanno anche informato gli iscritti e la cittadinanza l’intenzione di “sospendere tutte le altre attività dell’associazione“. E sono tantissime…dal “restauro della Porta Fiorentina, alla sistemazione della rotonda del Castellare e di piazza Leonardo da Vinci, dalla piantumazione semestrale sul ponte di San Francesco fino alla sostituzione delle bandiere in Comune e sulla torre in piazza XX Settembre“. E tanto altro.
In segno di protesta? Forse sì…a ben donde, viene da dire.
Panzanella, trippa, cioncia, formaggio e vino insieme a tanta musica e qualche risata faranno dunque posto ad hamburger, patatine fritte e bibite gassate.
La Lega dei Rioni, che in anticipo su Quelli con Pescia nel Cuore aveva richiesto l’utilizzo di piazza del Grano al Comune –ah, una curiosità…perchè la Lega si è sentita autorizzata a richiedere quel luogo e perchè dal Comune è arrivato l’ok?-, ha preferito affidare a cinque o sei banchi da Street Food l’esclusiva del ristoro nei giorni di venerdì 30, sabato 31 agosto e domenica 1 settembre.
Può essere che si sia trattato di una telenovela estiva e la questione sia già chiusa, ma ne dubitiamo. Crediamo piuttosto che per il bene di Pescia e la buona riuscita dell’evento dell’anno, il Palio appunto, qualcuno si stia mordendo la lingua, ovvero abbia sotterrato l’ascia. E va bene così…
Quello che dispiace è che Pescia non ne vince una. La città di Pescia, inerme quando è saccheggiata dall’esterno, come nel caso dell’ospedale o della Diocesi ora sembra farsi del male da sè.
E’ davvero possibile che non si siano individuati luoghi alternativi a piazza del Grano dove organizzare lo Street Food? Eppure si dovrebbe sapere quanto è faticoso per le associazioni di volontariato realizzare qualcosa, trovare soldi, tanti, e gente, tanta, disposta a stare giornate intere lontana dalla famiglia, senza prendere un euro di compenso, a disposizione di altri. E quanto invece è facile distruggere tutto, senza per giunta alcuna possibilità che la macchina del volontariato possa rimettersi in moto il prossimo anno…