Pescia accoglie il vescovo Tardelli. “Vengo a voi in punta di piedi”. Le foto di Claudio Minghi

Foto Claudio Minghi

Vengo a voi in punta di piedi, rispettoso e ammirato della gloriosa storia della Chiesa di Pescia e di quanto ancora oggi essa testimonia con la sua vivacità e la sua ricchezza di vita cristiana. Vengo per ascoltare con attenzione e per raccogliere e valorizzare con gioia i molti doni e carismi di questa chiesa alla quale d’ora innanzi anch’io appartengo“.

Mi troverete senz’altro al vostro fianco perché insieme si possa ottenere una piena valorizzazione di questi territori, che del resto meritano ampiamente“.

Sono alcuni passi dell’omelia recitata domenica in Cattedrale da monsignor Fausto Tardelli, vescovo della Diocesi di Pescia. Prima della celebrazione, nella mattinata di domenica, Tardelli aveva visitato il Santuario diocesano della Madonna della Fontenuova in Monsummano Terme. Successivamente, i degenti dell’ospedale SS. Cosma e Damiano e gli ospiti di Villa Matilde presso la Fondazione Don Bosco a Pescia. Nel pomeriggio invece l’arrivo in città, accolto dalle autorità presso Porta Fiorentina. Al suo ingresso in Duomo Tardelli ha ricevuto il saluto del suo predecessore, Roberto Filippini.

LO STEMMA E IL MOTTO     Lo stemma episcopale che Monsignor Fausto Tardelli, vescovo delle Diocesi di Pescia e Pistoia, presenta un fondo rosso, colore che nell’araldica ecclesiastica indica la carità, l’amore di Cristo.

In onore alla tradizione della Chiesa lucchese da cui proviene Monsignor Tardelli, fortemente caratterizzata dal culto della Santa Croce, è al centro dello scudo una croce dorata. Nello stile richiama la croce posta al centro dello stemma di Giovanni Paolo II.

Ai piedi della croce si vede la città di Lucca.

Sotto la Croce brilla una stella di colore argento che allude alla Speranza cristiana, esplicitata nel motto biblico “In Spe Fortitudo”, Nella Speranza la fortezza, ripreso dal profeta Isaia (30,15).

Foto Claudio Minghi
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