Ponte del Marchi. 600 giorni per la riapertura. Via ai lavori

SEICENTO GIORNI, non uno di più, per vedere finalmente riaperto il Ponte dei Marchi. Lo scorso 19 ottobre è stato dato il via ai lavori.

Nessuno, si badi bene, si aspetti però di vedere operai e ruspe al lavoro già dai prossimi giorni. La preparazione del cantiere occuperà ancora molte settimane durante le quali la ditta incaricata, Cantieri srl di Afragola in provincia di Napoli, dovrà realizzare l’impalcato, ovvero la struttura orizzontale che sorregge il piano viabile in acciaio corten. Dovranno anche essere spostati i cosiddetti sottoservizi, ovvero le condutture con gli allacci per l’energia elettrica e le tubazioni per l’acquedotto che stanno al di sotto del ponte. Per far questo sarà realizzato un altro piccolo cavalcavia, di servizio naturalmente, probabilmente in legno e ferro, al di sotto del quale saranno riposizionati i condotti.

Il nuovo ponte dei Marchi, dicevamo, sarà realizzato in acciaio corten che ha la particolarità di autoproteggersi dalla corrosione. Sarà posato su due pilastri anzichè sugli attuali tre: sarà rimosso quello centrale. Sul viadotto ci sarà posto anche per due passerelle ad uso ciclabile e pedonale.

Per garantire l’attuale aspetto estetico, il parapetto, pur in acciaio corten, assumerà un design simile a quello attuale, realizzato in mattoni rossi.

L’importo dei lavori sfiora i due milioni di euro: 1,2 milioni dai fondi del PNRR, l’Europa per intenderci, 300mila euro già stanziati dalla precedente amministrazione e 450mila messi a bilancio dall’attuale giunta.

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto erano presenti: il sindaco Franchi, gli assessori De Cristofaro, Tridente, Inglese e Coraci, gli architetti Maraviglia e Mangoni.

LA STORIA DEL PONTE DALLA CHIUSURA AD OGGI

Il cavalcavia fu chiuso nell’agosto del 2018 al transito delle auto in seguito al distacco di alcuni calcinacci nella parte inferiore del ponte. L’allora sindaco Giurlani decise il divieto di transito per tutti i veicoli e motocicli, con esclusione del transito pedonale, del ponte del Marchi.

La decisione sopraggiunse in seguito ad una relazione redatta dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco in seguito alla caduta di calcinacci, nella quale si faceva riferimento a lesioni della struttura.

Appena un anno più tardi, nel maggio 2019, anche l’ingegnere Enrico Mangoni dell’Università di Firenze, incaricato dell’analisi di tutti i ponti pesciatini, confermò lo stato del ponte. “Potrebbe cedere da un momento all’altro“, disse. “Senza interventi strutturali è impossibile riaprirlo al transito delle auto“, concluse Mangoni che paragonò la struttura ad “un vecchio di 100 anni che all’apparenza sembra stare bene ma che, in realtà, non è così”.