No alla centrale idroelettrica in via Mammianese. Comitato sul chi va là

Foto di repertorio

Lungo il fiume Pescia, in località Paradisino, potrebbe presto sorgere un impianto idroelettrico, del quale già si parlò nel 2015. L’azienda Mers Electric Uno srl ha ripresentato un progetto denominato “Pescia 1”. In particolare, la turbina del nuovo impianto idroelettrico potrebbe sorgere a nord di Pescia nei pressi del distributore in via Mammianese e la centralina di scambio poco più a sud, nei terreni compresi tra via Mammianese e via Nieri.

Secondo il costituito Comitato di cittadini di via Nieri di Pescia, “il tracciato proposto copre con una strada un antico gorile sulla sinistra idrografica, cancellando così dalla nostra percezione un elemento storico delle aree periurbane della città, che alimentava gli orti e vecchi opifici come filande e conce, e che attualmente svolge funzioni importanti di regimazione delle acque meteoriche”.

Ma c’è di più. “Il progetto sottrae terre ad aziende agricole produttive e impatta, con la costruzione delle centrale di scambio elettrico, su un paesaggio di pregio che caratterizza il territorio appena a monte di Via della Torre, dove insistono una muraglia storica di pregio, il gorile ed emergenze ambientali. Il progetto inoltre non tiene conto che il prelievo di acqua dal torrente produrrà impatti sull’ecologia del tratto di asta fluviale interessato, sulla vita biologica delle fasce ripariali e sulle falde freatiche adiacenti che si impoveriranno, con danni per coloro che vi attingono acqua”.

Stando alla lettera aperta che il Comitato ha scritto, confidando nell’interessamento dell’amministrazione, e dei candidati a Sindaco, “non è stata condotta alcuna valutazione di impatto ambientale, necessaria anche perché in località San Lorenzo, quindi immediatamente sopra al punto di prelievo sul torrente, esiste già un altro impianto idroelettrico”.

“Considerato poi che ormai la ‘nostra’ Pescia da anni è soggetta a stress idrici sensibili, con periodi di secca non solo durante l’estate, ma anche nelle altre stagioni, il Comitato e molti cittadini –furono oltre 600 le firme raccolte nel 2015 per contrastare il progetto– si chiedono a cosa mai potrà servire un impianto che sconta, dal punto di vista industriale, questo deficit di risorse idriche prelevabili. Si parla continuamente di emergenza siccità e poi i pubblici poteri compiono scelte che contraddicono questa condizione di portata minima storica della Pescia, il cui alveo si restringe sempre più, come tutti possono vedere”.

“In questi giorni di campagna elettorale sentiamo il Sindaco e i candidati in corsa fare promesse di salvaguardia del territorio, di promozione e di amore per la città. Bene, allora vorremmo conoscere le valutazioni che ognuno di loro propone ai cittadini, rispondendo però a domande precise: questo progetto, che è regionale, lo approvano? Cosa intendono fare per evitare questo ulteriore scempio, che, ancora una volta, si vuole compiere senza prima averne messo a conoscenza la cittadinanza? E, per carità, evitiamo le risposte in ‘politichese’”.