Secco no alla chiusura del Ponte all’Abate. “Distruggerà il tessuto produttivo”

Comune di Pescia, Fondazione Collodi e le associazioni di categoria unite per chiedere una soluzione rapida per il Ponte all’AbateSta distruggendo il tessuto produttivo e
bloccando lo sviluppo dell’area“.
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Al termine di un incontro che si è svolto nella giornata di martedì nella sede comunale di Palazzo del Vicario, fra il sindaco di Pescia Oreste Giurlani, il presidente della Fondazione Collodi Pierfrancesco Bernacchi, Confindustria, Cna e Confartigianato, per valutare il progetto di ristrutturazione del Ponte all’Abate  presentato dalla provincia di Pistoia.
Per le associazioni erano presenti Marco Nannini (Confartigianato), David D’Agostino (presidente trasporti Confartigianato), Andrea Beni (presidente di zona Confartigianato) e Maurizio Magni (Confindustria Toscana Nord).
I tecnici regionali hanno illustrato i termini del progetto, destando perplessità soprattutto per quanto riguarda i tempi di conclusione dei lavori, stimati in 9-12 mesi e ritenuti da tutti troppo dilatati.
Le ricadute negative riguarderebbero tutto il territorio, ma soprattutto per il Parco di Pinocchio e per le attività commerciali e produttive il rischio è altissimo, dopo le problematiche emerse durante la pandemia e a seguito degli effetti della guerra in Ucraina.
Uno scenario che potrebbe portare alla chiusura di una serie di attività economiche e commerciali che assesterebbe un altro colpo mortale all’occupazione della zona e alle sue prospettive future.
Per questi motivi è in partenza una richiesta ufficiale di incontro alla provincia di Pistoia da parte del sindaco Oreste Giurlani e del presidente della Fondazione Collodi Pierfrancesco Bernacchi per attivare una negoziazione più adatta alle esigenze della zona interessata dal Ponte all’Abate, anello di congiunzione fra la Valdinievole e la Lucchesia. Una richiesta che sarà anche girata ai vertici della regione Toscana e a tutte gli organismi a vario titolo coinvolti in questa situazione.