Un decesso, duemila dosi e sette arresti. I Carabinieri di Pescia sgominano banda di spacciatori

Tutto è partito nel dicembre 2021 quando un quarantenne italiano di origini romane, ospite di una comunità terapeutica con base nella Montagna pesciatina, fu rinvenuto morto all’interno della sua camera da altri ospiti della comunità per cause presumibilmente legate all’uso di sostanza stupefacente del tipo eroina.

I successivi sopralluoghi dei Carabinieri avevano permesso di rinvenire nella sua stanza una piccola quantità di eroina non ancora consumata. Le risultanze degli accertamenti medico-legali confermavano la connessione tra la morte e l’assunzione di eroina inquadrando l’evento come terzo decesso per overdose avvenuto nel territorio di Pescia nel lasso di temporale di tre mesi. I PRECEDENTI

L’attività investigativa Powder 2, condotta dalla Stazione Carabinieri di Pescia e diretta dalla Procura della Repubblica di Pistoia, si è concentrata, pertanto, nel ricostruire gli ultimi giorni dell’uomo attraverso l’analisi dei tragitti, le frequentazioni, l’acquisizione delle immagini dei vari sistemi di videosorveglianza installati nei comuni della Valdinievole e l’escussione di testimoni che permettevano di accertare che lo stupefacente consumato dall’uomo gli era stato procurato e ceduto da un altro ospite della comunità, anch’egli italiano di origini venete, che aveva contatti frequenti e diretti con alcuni spacciatori della Valdinievole.

Furono anche raccolti gravi indizi sul conto di quest’ultimo il quale, approfittando del fatto di avere a disposizione un veicolo per svolgere mansioni all’interno della comunità terapeutica, si recava pressochè quotidianamente da alcuni spacciatori ove acquistava l’eroina che poi avrebbe ceduto anche alla vittima, compresa la dose risultata poi letale. Sul suo conto veniva emessa una ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e “morte come conseguenza di altro reato”.

SPACCIO ANCHE TRA GIOVANISSIMI

Le indagini si sono poi concentrate sugli spacciatori orbitanti sul territorio di Montecatini Terme che avevano avuto contatti con l’ospite della comunità, individuati in un gruppo di giovani di origine nordafricana con base operativa nella zona della Stazione Ferroviaria Montecatini Centro. Gli accertamenti permettevano di identificare altre dieci persone dedite all’attività di spaccio di stupefacenti, di cui otto giovani nordafricani e due italiani: un cinquattottenne residente a Monsummano Terme e una donna trentaseienne residente a Montecatini Terme. Questi ultimi dediti al cosìddetto “spaccio di piazza” che riforniva decine di clienti, anche giovanissimi.

Nel corso delle indagini, durate circa 6 mesi, venivano accertate quasi 2000 cessioni di stupefacenti (pari ad un corrispettivo di circa 70.000 euro ricavati dalla vendita di oltre 700 grammi tra eroina e cocaina e 50 grammi tra hashish e marijuana) e segnalati all’Autorità Amministrativa 15 persone, risultate consumatrici di stupefacenti in quanto clienti degli indagati.

A conclusione delle attività investigative, nella mattinata del 15 novembre 2022, quaranta Carabinieri della Compagnia di Montecatini Terme hanno dato quindi esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare emesse dall’Autorità Giudiziaria, traendo in arresto sette degli undici indagati poiché quattro di essi si sono sottratti alla cattura trovandosi all’estero.

I Carabinieri danno esecuzione a 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di persone ritenute responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché di morte come conseguenza di altro delitto.