Lettera aperta, in risposta ad un pesciatino che lo interpellava su Facebook, dell’assessore Aldo Morelli al riguardo della querelle sulle saracinesche abbassate e le vetrine spente, da una parte, e la volontà dell’assessore Annalena Gliori, di darsi una mano per rilanciare la città, dall’altra.
“In tempi di crisi è tutto molto più difficile ma è in tempi di crisi che si costruiscono alternative, strategie, obbiettivi. Purchè ad una elementare condizione, che tutti si mettano in gioco e possibilmente si remi nella stessa direzione”.
“C’è bisogno di più partecipazione e comunicazione, ma senza infingimenti”. Per Morelli, se è vero che manca una programmazione annuale delle manifestazioni, è “ormai noto che Pescia Antiqua si svolge da tempo la quarta domenica del mese, quindi cosa c’è da sapere o da capire? La gente, molta anche di fuori, viene ed ha bisogno di trovare una città accogliente, aperta, illuminata”. Ed ai commercianti dice, “non nascondiamoci dietro un dito, i negozi stavano rimanevano chiusi anche prima del Covid o dell’aumento delle bollette. Si può dare il proprio contributo anche tenendo le saracinesche alzate e le luci accese”.
Sulla personale esperienza di Sindaco di Lamporecchio, Morelli auspica maggiore continuità. “La continuità di una scelta e di un obbiettivo che alla lunga risponde e ottiene risultati. Quindi, discutiamo pure di programmazione ma…”, ognuno, in sostanza faccia la sua parte.
“Permettetemi poi di sfatare uno dei tanti luoghi comuni, “a Pescia non viene mai nessuno”. Questo succede se non si abitua la gente, se non c’è nessuna iniziativa”. Dunque, è la conclusione, “condizione numero uno, tutti in campo e tutti a remare nella stessa direzione”.
E, a sconto di qualcuno che intendesse spiegare a Morelli cosa significa gestire un negozio, l’assessore ha scritto: “AVVERTENZA: I MIEI GENITORI HANNO AVUTO UN NEGOZIO PER CIRCA 40 ANNI E IO CI SONO CRESCIUTO DENTRO, QUINDI NON MI STATE A SPIEGARE COS’E’ UN NEGOZIO”.