Dal “Mah Boh!”, il centro socio culturale polivalente di Borgo a
Buggiano, sono arrivati i primi quadri per allestire l’Ospedale di
Pescia. Li hanno realizzati gli utenti in cura al servizio di salute
mentale che frequentano il Laboratorio di arte e pittura: quattro quadri
di grandi dimensioni, da alcuni giorni, sono appesi alle pareti del
corridoio centrale del presidio ospedaliero. Il gruppo di lavoro
dell’Art-Lab del Mah,Boh!, coordinato dalla dr.ssa Martina Brizzi,
psicologa e psicoterapeuta, è formato da Marcia Angeli, Marco Riccomini,
Nicola Borracchini, Claudio Delli, Elena Manzin, Angela Bianucci, Serena
Nizzero, Edda Franceschi.
“Da una semplice idea è nata una sinergia e poi un progetto e ringrazio
il dottor Vito D’Anza, direttore dell’unità funzionale salute mentale
della Valdinievole per aver avviato questa collaborazione che da un lato
è finalizzata a far conosce un’attività svolta all’interno del centro
socio-culturale e dall’altro arricchisce il nostro ospedale non solo da
un punto di vista estetico ma anche di significato per chi li ha
realizzati”, ha dichiarato la dottoressa Sara Melani, direttore
sanitario dell’Ospedale.
I quattro quadri appesi al S.S. Cosma e Damiano sono originali e degli
stessi sono state fatte delle copie che stanno partecipato a numerose
mostre in tutta Italia.
Spiega la dottoressa Brizzi: “il primo quadro s’ispira alla spontaneità
e alla piacevolezza estetica dell’art brut, il secondo alla forza,
all’indipendenza e stile di Frida Khalo, il terzo simbolizza la
sofferenza psichica, reinterpretata e personalizzata di Van Gogh infine
il quarto incarna la libera espressione di fantasia e di sinergia di
gruppo. Per alcuni versi li potremmo definire il prodotto del lockdown,
visto il periodo in cui sono stati prodotti”.
Il centro socio-culturale “Mah Boh!”. E nato undici anni fa ed ha
rappresentato la prima esperienza del genere in Toscana, grazie a un
progetto della Regione Toscana “verso il superamento del Centro diurno”,
il “Mah Boh!” si è trasformato nell'”Officina delle Possibilità” dove i
frequentatori del Centro hanno condiviso le attività (corsi di lingua e
di musica, produzione di un giornale e di un sito web, etc) e i
laboratori (dalla musica al teatro, alla scultura) con la cittadinanza
locale, ed in particolare con numerose Associazioni e Gruppi:questa
continua osmosi, tra “il fuori e il dentro e viceversa”, ha generato
maggiore socialità e inaspettate inclusioni a chi soffre di disturbo
mentale. Indimenticabile , per tutti, esperienza di partecipazione, come
attrici non protagoniste, di sei ragazze al film di Paolo Virzì “La
Pazza Gioia”.
Anche il “Mah Boh!” ha sofferto i mesi di isolamento a causa del
Covid-19.
“Ma non abbiamo mai chiuso, seppur allineati alle restrizioni indicate
dal governo nazionale e regionale, ed ora -commenta D’Anza- stiamo
progressivamente riprendendo tutte le nostre attività a pieno regime e
anche i nostri ospiti sono tornati: a regime arrivano fino ad una
sessantina. In cantiere abbiamo già il programma estivo per i prossimi
mesi con dibattiti, musica e cene all’aperto”.



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