PRIMA che le MIMOSE ci travolgano e le PROMESSE ci illudano ancora….
Vorrei vivere in un Paese che nei vari ambiti sceglie le persone per i propri meriti e non per altre caratteristiche Quindi quella delle quote rose da sempre è una cosa che non mi fa impazzire Ma siccome è necessario anche essere realisti, probabilmente dette quote sono servite a ricordare che nel genere umano ci sono gli uomini e le donne, con somiglianze, differenze e qui tutto bene, ma non c’è un gruppo che gerarchicamente è superiore all’ altro. Io ho fatto i conti che un Paese così non lo vedrò nella mia Patria ed allora voglio dire la mia affinché lo possa vedere almeno la mia nipotina.
Mi sono divertita a giocare con i numeri del nuovo governo. Tra i Ministri, le donne sono il 34, 8 % contro il 65,2% degli uomini: è una bella differenza! Se poi considerassimo nel calcolo anche il presidente Draghi e il sottosegretario del presidente Garofoli arriviamo al 32 per le donne e al 68 per gli uomini: sono cifre che parlano da sole!
Ma c’è un’altra variabile sulla quale mi piace soffermarmi e, da sempre, penalizza le donne con l’assenso e la complicità di tutti: l’età. L’età media delle ministre politiche donne (tutte peraltro rigorosamente senza portafoglio) è circa 44 anni; quella dei politici uomini è 51.
Il ministro più giovane, 34 anni è un uomo, così come il ministro più anziano è sempre un uomo, 70 anni. Anche tra i sottosegretari il primato di più anziano spetta ad un uomo ed è addirittura di 74 anni. E’ buffo dal momento che sappiamo che le donne maturano prima rispetto agli uomini (dati scientifici indiscutibili) così come sappiamo che l’aspettativa di vita è superiore per le donne 85, 4 contro i circa 80 per gli uomini.
E rimanendo nel panorama delle nomine dei sottosegretari è chiaro a tutti che le scelte sono state dettate da una minuziosa scacchiera partitica anziché dallo spessore delle varie personalità prescelte eppure anche qui ci sono buffe ed anche ridicole conferme. Il presidente Draghi, dopo la riprovevole figura dei ministri e delle polemiche che ne erano conseguite aveva auspicato che le donne fossero almeno il 60%. Ebbene non si arriva nemmeno al 50 (per l’esattezza è il 48% ). L’andamento è sempre lo stesso! Una differenza tra uomini e donne, una penalizzazione che va contro ogni legge biologica e sociale, anche contro i dati ufficiali che fotografano donne con risultati più lusinghieri nel campo dell’istruzione. Insomma contro ogni statistica che la dice davvero lunga su quello che un popolo pensa sul ruolo degli uomini e delle donne.
Se invece andiamo a fare un raffronto tra le età dei tecnici la differenza è minima: 61 anni per le donne e 63 per gli uomini. L’ uguaglianza sembra più realizzabile fra i tecnici che non fra i politici, dunque la competenza, la sapienza non hanno età e genere. La politica segue leggi proprie e discrezionali spesso fortemente ingiuste nei confronti delle donne. Come concludere?
L’ invito alle donne più giovani è quello di imparare, acquisire competenze perché abbiamo visto che i tecnici, siano maschi che femmine, non hanno età: vengono considerati per quello che sanno e non ci sono limiti anagrafici.
L’invito alle donne più “grandi” invece è quello di tirar fuori la voce e non farsi ingannare, per l’ennesima volta, anche in quella fase della vita nella quale si può ancora dare molto e dire la nostra, arricchite dalle conoscenze, dal bagaglio di umanità, capacità di relazioni sociali che solo con il tempo e l’ esperienza sul campo si acquisiscono.
Avanti il MERITO! Avanti il MERITO per tutti, DONNE e UOMINI!!!