“Durante i primi anni della nostra vita, fino alla prima giovinezza, le esperienze e gli accadimenti che in quel periodo si susseguono, accumulano in noi emozioni e stati d’animo che, sul momento, non abbiamo né il tempo, né la giusta maturità per poterli elaborare“.
Fino a quando, in età più matura, tutte queste emozioni tornano in superficie con veemenza inarrestabile e si sente il bisogno di rimetterle in fila, magari scrivendole su fogli di carta che poi diventano un libro.
Come nel caso di Roberto Bartolini con Il ragazzo del ’51.
“Ho sentito il bisogno di scrivere, di scrivere di quando con gli amici giocavamo per strada, in Ruga, della mia famiglia, di com’era Pescia, delle feste e delle ragazze di allora. Degli anni della pallacanestro e di Maurizio“. Maurizio è Maurizio Borelli, amico fraterno di Roberto, indimenticato atleta della Cestistica scomparso giovanissimo a soli 15 anni al rientro da una partita, nel settembre 1967.
Bartolini ha impiegato quattro anni a comporre tutte le 230 pagine del libro. “Alcuni capitoli sono venuti di getto quasi ci fosse qualcuno che scriveva per me. Per altri è stato più difficoltoso, essendo un libro autobiografico. Il libro una volta scritto e pubblicato non appartiene più a te“.
Chi fosse interessato al libro, fino al 5 dicembre può contattare direttamente su Messenger di Facebook Roberto Bartolini. Dai giorni successivi, invece, ogni sabato, martedì e giovedì, l’autore sarà in via S. Maria ex via dell’Acqua 5 (vicino al cinema Vox più famoso come Pidocchino), presso la Magione: dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 17.
La foto di copertina ritrae Roberto e Maurizio con due amici il 16 settembre 1967, appena tre giorni prima della tragica morte di Borelli.