ll restauro della tavola del “Cristo Portacroce” di Bicci Di Lorenzo è stato svelato nella sala Rossa in Vescovado.
Il quadro, risalente alla prima metà del 1400, raffigura il Cristo sul patibolo. L’elevata qualità dei materiali utilizzati all’epoca ha consentito che l’opera giungesse fino ai giorni nostri in condizioni soddisfacenti. Della tavola se ne hanno le prime notizie nel 1864, attraverso alcuni documenti rinvenuti nell’Archivio di Stato di Lucca.
Il restauro, realizzato dalla restauratrice Chiara Miniani, con il coordinamento e la collaborazione di Elvira Altiero della Soprintendenza di Firenze, ha comunque richiesto molto tempo e l’utilizzo di tecniche all’avanguardia. Utili, in questo senso, sono state le indagini diagnostiche coordinate da Riccardo Greco, laureando all’Università Cà Foscari di Venezia.
Banca di Pescia e Cascina -era presente il presidente Franco Papini– ha contribuito a finanziare le spese di intervento.
L’opera risiede all’interno del Palazzo del Capitolo, che ne è proprietario, alla sinistra della Cattedrale. E lì tornerà, sebbene nelle intenzioni del Vescovo monsignor Roberto Filippini e del presidente del Capitolo fon Stefano Salucci c’è quella di esporlo in cattedrale in particolari celebrazioni liturgiche, “come le festività pasquali, tanta è la sua bellezza”.
CHI ERA BICCI DI LORENZO?
Bicci di Lorenzo è stato un pittore italiano attivo a Firenze soprattutto nella prima metà del Quattrocento. Esponente di una delle principali botteghe familiari fiorentine, Bicci realizzò alcuni capolavori per i Medici (in particolare Uomini illustri nel Palazzo Medici), l’Opera del Duomo di Firenze, l’Ospedale di santa Maria Nuova. Alla Galleria dell’Accademia di Firenze si conservano due sue opere su tavola: un Matrimonio mistico di santa Caterina, databile al 1423 – 1425 ca., e un San Lorenzo del 1428 circa.
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