Ponte Alberghi. Le reazioni dei commercianti, tra sgomento e fiducia

C’è voglia di reagire ai disagi conseguenti la chiusura, una settimana fa, del ponte degli Alberghi. I commercianti che hanno le attività nei pressi del viadotto sono naturalmente quelle più penalizzate, anche se, è il timore, l’onda lunga rischia di coinvolgere anche altri esercizi come quelli in via Alberghi, sul versante Pescia, e quelle in via Parri, sul versante Uzzano.

Giuseppe Cammareri gestore del distributore di carburante Tamoil in via Francesca non intende alzare bandiera bianca, ma la situazione è davvero critica. “Siamo passati da oltre 2500 litri di carburante al giorno a poco più di 600 litri. Una diminuzione incredibile. I nostri clienti ci vogliono bene e se possono continueranno a passare da noi”. Cammareri confida negli aiuti che dalla Regione o dal governo potranno arrivare.

Simone Olmi è titolare con la sorella Paola del bar Lo Sfizio. “Stiamo subendo danni ingentissimi -ha detto-. Solo per fare un esempio siamo passati da 120 colazioni e 55 pranzi di lunedì scorso a 40 colazioni e 25 pranzi di oggi”. Olmi sta pensando anche a strategie di marketing tese a “premiare gli avventori che continueranno a venire a trovarci”. Dice di aver percepito la vicinanza delle istituzioni, del Sindaco soprattutto, ma di temere tempi lunghi per la riapertura, “immagino non prima della fine dell’anno”.

Claudia Dal Poggetto di Idro.comm si è detta “fiduciosa che per settembre o ottobre la questione possa essere in via di definitiva risoluzione”. Garantisce di voler tenere duro ma, se dovesse accorgersi che “qualcuno” rema contro, “sarà bene ricercare i colpevoli della noncuranza degli ultimi decenni che hanno portato a dover sopportare un disagio di questa portata”.

Alessandro Ricciarelli di Li.Ri. Pneumatici ad Uzzano se l’è invece presa con chi ha organizzato la cartellonistica. “Non è specificato bene che ad essere chiuso è solo il ponte degli Alberghi e non l’intera via Francesca Vecchia. Per quanto ci riguarda, alcuni clienti provenienti da Buggiano o Montecatini Terme ci hanno confessato di aver preso un’altra direzione già alla rotonda in prossimità del Lago Azzurro credendo che la strada fosse interrotta assai prima del viadotto”. E denuncia un netto calo di lavoro.

Nella foto di copertina il disegno di Enrico Parrini