Ancora qualche mese e il Museo Civico sarà restituito alla città dopo almeno vent’anni di chiusura. “Si tratta di una delle istituzioni culturali e storiche più importanti di Pescia -ha detto il sindaco Giurlani-. A primavera contiamo di riaprirlo e sarà una grande festa per tutti quelli che hanno a cuore la cultura e l’arte del nostro territorio”.
Il museo di piazza Santo Stefano, aperto alla fine dell’Ottocento dal ministro Ferdinando Martini, consta di svariate raccolte (dipinti, sculture, disegni, stampe, oggetti d’arte, documenti e memorie del luogo) provenienti dal territorio comunale, depositi dello Stato, donazioni di benemeriti cittadini.
Nella sua ultima configurazione pubblica, il settecentesco palazzo Galeotti ha ospitato le raccolte d’arte comunali intitolate a Carlo Magnani, con dipinti di scuola toscana dal ’300 al ’500 (tra cui un trittico di Lorenzo Monaco e un’Annunciazione di Maria di Neri di Bicci), sculture e arazzi.
Oltre a questo si segnalano le opere pittoriche più antiche (Lorenzo Monaco, Neri di Bicci, Agostino del Ceraiolo) e la sala dedicata al pittore risorgimentale pesciatino Luigi Norfini. Al secondo piano le sale sono state dedicate ai cimeli, memorie e personaggi della storia locale e la raccolta grafica di 2400 tra disegni e stampe di vari autori (Albrecht Durer, Hieronymus Wierix, Spagnoletto, Stefano della Bella). La raccolta di grafica contemporanea con circa novecento opere di artisti italiani e stranieri è relativa alla Biennale Internazionale dell’incisione tenuta a Pescia negli anni Sessanta.
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