FIGLI, nuovi limiti di detrazione | Laura Bianchi

A partire dall’anno di imposta 2025, non saranno più riconosciute le detrazioni IRPEF per figli a carico se di età superiore a 30 anni e non disabili (finora previste).

La nuova normativa prevede quindi la possibilità di vedere applicata la detrazione IRPEF per figli a carico se di età pari o superiore a 21 anni ma inferiore a 30 anni, non disabili, e per quelli di età pari o superiore a 21 anni se disabili ex art.3 L.104/1992. Il conteggio della detrazione viene sempre rapportato a mesi.

Per i figli inferiori a 21 anni è invece sempre previsto l’assegno unico e universale ex D.Lgs.230/2021.

Viene quindi inserito un limite di età massima per il riconoscimento della detrazione IRPEF per figli a carico, indipendentemente dal reddito di questi ultimi. E per quanto riguarda invece gli eventuali oneri sostenuti nell’interesse dei figli da parte dei genitori? Se il figlio ha superato i 30 anni di età, resta possibile dedurre/detrarre tali oneri?

La risposta all’interpello n. 243 del 2025 è stata tempestiva.

Con riferimento al caso di figli con più di 30 anni, non disabili, in presenza dei requisiti reddituali secondo i quali gli stessi figli possono essere considerati a carico dei genitori, sebbene la detrazione IRPEF non sia più riconosciuta, resterà possibile per i genitori portare in detrazione e deduzione gli oneri sostenuti nell’interesse dei figli, purchè correttamente documentati (fatture, pagamenti tracciati etc.)

I requisiti da verificare affinchè un figlio sia considerato a carico rimangono immutati e sono i seguenti: figlio fino a 24 anni di età, limite di reddito 4.000,00 €, che si abbassa ad € 2.840,51 € nell’anno del compimento del 24esimo anno di età.

Per i quesiti: laura7701@virgilio.it – Laura Bianchi, dottore commercialista