Siamo negli anni Ottanta. A dominare il piccolo schermo c’erano anche loro, le celebri telenovelas, prodotte soprattutto in America Latina. In breve tempo ebbero una larga diffusione popolare grazie alla loro capacità di coinvolgere e di appassionare.
Furono milioni gli italiani che amarono intrattenersi davanti al televisore sia nei pomeriggi, sia nelle prime ore serali per seguire questi teleromanzi diventati dei veri e propri capolavori.
Sul calar del 1984 fu trasmessa sulle reti private italiane la telenovela Veronica, il volto dell’amore, realizzata in Argentina due anni prima.
Nel suo cast figuravano attori celebri e protagonisti di altre telenovelas come Veronica Castro, Jorge Martinez, ecc. Questa telenovela con le sue 136 puntate occupò un arco temporale di vari mesi del 1985. Al suo successo contribuì anche la sigla iniziale e finale, la canzone Secondo amore, interpretata da Andrea Pompei e composta dal musicista Paolo Piccirilli e dal noto paroliere Pasquale Panella.
Una canzone gradevole da ascoltare e che ancora oggi costituisce una tessera di quel mirabile e irripetibile puzzle che furono i nostalgici anni Ottanta. L’autore della musica di Secondo amore, Paolo Piccirilli, ci racconta come nacque quella canzone. Non fu la sola canzone perché ne ha scritte davvero molte.
D. Quale fu l’occasione per comporre la canzone Secondo amore?
R. «È una delle prime canzoni che ho composto. Nacque per caso in un momento in cui stavo componendo delle musiche e collaboravo con il noto autore di testi, Pasquale Panella, che allora si occupava soprattutto di teatro. Insieme a lui ho scritto numerosi brani. “Secondo amore” è una delle canzoni più facili da eseguire. Nacque prima la musica con delle parole fittizie e la incisi su una cassetta con un registratore Philips. Poi la consegnai a Panella. Questi l’ascoltò e mi disse: Questo è un bel pezzo e lo portiamo alla RCA.
Alla casa discografica RCA c’era un aspirante cantante, un certo Andrea Pompei, che poi interpretò questa canzone. Il disco uscì sul lato insieme ad una canzone intitolata Vacanze, composta dal musicista Mario Milan con testo di Pasquale Panella. In quel momento la RCA doveva trovare una sigla italiana per la telenovela Veronica, il volto dell’amore che sarebbe stata trasmessa a breve sulle reti locali. Secondo amore fu scelta e fu incisa sull’altro lato del disco da Andrea Pompei, che poi, credo, non continuò a cantare e persi di vista, ma gli auguro ogni bene.
Ricordo che guardai, prima del doppiaggio, qualche puntata della telenovela in lingua spagnola, di ben 136 puntate e ci affidarono anche la composizione delle musiche che accompagnavano lo svolgersi della telenovela con colonna sonora. Secondo amore fu la sigla di testa e di coda di questa telenovela che la divulgò. Anche la composizione della colonna sonora richiese un po’ di attenzione e di tempo in quanto la musica in certi momenti doveva essere più dolce o più lenta, a seconda delle scene. Non è detto, tuttavia, che la musica debba essere sempre impressionistica».
D. Come valuta i contenuti del testo?
R. «Il testo a me piace molto. È stato criticato moltissimo perché da molti non è compreso. Il testo originario era Sembro un po’ la fine di febbraio quando il cielo ha un broncio triste e gaio e felice di malinconia…. La segretaria della RCA, nel trascrivere la stesura del testo, scrisse Sembra involontariamente e cambiò così la vocale e così è rimasta. Però la prima stesura originaria è: Sembro un po’ la fine di febbraio ».
D. Quali aspetti ritiene fondamentali della composizione di questa canzone?
R. «L’inciso, il ritornello è in maggiore e le strofe sono in minore. C’è questa alternanza. L’attacco è in tonalità minore, che, a mio avviso, sta ad indicare uno stato di malinconia, quasi di tristezza ma che poi sfocia, nella tonalità maggiore, nella contentezza, nel sorriso dellanima, per così dire. Ogni canzone, per me, deve essere volta a smuovere gli animi umani e suscitare emozioni».
D. Quali emozioni avverte nell’ascoltare Secondo amore?
R. «Penso agli amori dell’adolescenza ed è sempre bello ascoltarla. Secondo amore è sempre piacevole per me e fu incisa alla prima esecuzione, accompagnandola con la mia chitarra. Nel coro accompagnatore è presente anche la mia voce».
D. E quali significati assume nella sua vita di musicista?
R. «È una delle mie prime canzoni ed è un bel pezzo. Francamente mi riconosco in questa canzone.
D. Ritiene che abbia conseguito il meritato successo?
R. «Non ha avuto il successo che meritava. Potrebbe essere ricantata anche oggi da qualche artista».
D. Pensa che questa canzone possa offrire qualche messaggio al mondo di oggi?
R. «Ripeto: qualche cantante potrebbe reinterpretarla e consentirebbe di riscoprire il valore della melodia, della musica bella e la bellezza del comporre con amore. In definitiva, questo il messaggio: è l’amore che può salvare il mondo».