Sette anni fa la nomina di Filippini a Vescovo di Pescia. Cittadino onorario

Sette anni fa, il 25 novembre 2015, i pesciatini ebbero notizia della nomina di monsignor Roberto Filippini a nuovo vescovo della Diocesi.

Filippini, nato a Vinci nel 1948, fu ordinato sacerdote il 14 aprile 1973 e ha prestato ufficio e ministero nelle parrocchie di S. Ermete a Forte dei Marmi, Colignola, S.Sepolcro e S.Martino a Pisa. Fu poi preside dello Studio Teologico Interdiocesano di Camaiore e cappellano del carcere di Pisa. Docente di Teologia Fondamentale e di Sacra Scrittura presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Beato Nicolò Stevone” di Pisa e presso la Scuola di Formazione Teologica e delegato Arcivescovile per l’Ecumenismo. Ha diretto la Biblioteca Cathariniana del Seminario e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Stenone”.

Prese il posto dell’indimenticato monsignor Giovanni De Vivo, tornato nella Casa del Padre nel settembre 2015.

Fece il suo “ingresso” in città il successivo 24 gennaio 2016 con il motto “Ex toto corde”, con tutto il cuore. Lo stemma raffigura “i tanti doni ricevuti dal Signore“. In alto c’è un mare, quello di Marina di Pisa e Tirrenia, dove il Vescovo è cresciuto. E una colomba con un ramoscello di olivo simbolo di pace. In basso su sfondo rosso, c’è la croce simbolo di Pisa, dove Filippini ha studiato e svolto l’attività pastorale. “Desidero essere un leale cittadino che intende impegnarsi e dare il proprio contributo per il bene comune“, ebbe a dire in quell’occasione, tenendo fede alla parola data.

Dal febbraio 2020 è cittadino onorario della città di Pescia, per “l’impegno nella lotta alla dipendenza da sostanze stupefacenti e per la sensibilità e la determinazione mostrata contro la violenza sulle donne”. Tra i motivi anche “l’impegno profuso per la riqualificazione della Cattedrale di Maria Santissima Assunta in Cielo e di San Giovanni Battista, con l’apertura della Porta Santa del Giubileo per i 500 anni della Diocesi di Pescia”.