A fine 2014 il Mefit, l’azienda speciale Mefit da poco costituita per la gestione della commercializzazione dei fiori e delle piante al mercato di via D’Acquisto, redige un progetto per l’ottenimento del cosiddetto cpi, il certificato di prevenzione incendi.
E’ necessario per continuare ad operare nella struttura di via D’Acquisto. Per realizzare quel progetto, però, sono necessari soldi e tempo. Mefit e Regione Toscana che all’epoca era proprietaria dell’immobile, chiedono ed ottengono che i lavori di riqualificazione possano concludersi entro il 2018.
Succede dunque che i Vigili del Fuoco concedono proroghe su proroghe (da 15 giorni fino a 6 mesi) dietro a specifiche richieste ed atti di responsabilità sottoscritte dai dirigenti della Regione Toscana.
Nel 2016 il complesso immobiliare del Comicent LEGGI QUI QUASI 100 ANNI DI STORIA viene ceduto a titolo gratuito dalla Regione Toscana al Comune di Pescia. Contestualmente viene anche siglato un accordo di programma per “la manutenzione e valorizzazione del mercato dei fiori di Pescia”, tra la Regione, il Comune di Pescia ed altre organizzazioni del territorio.
“Un affarone“, per alcuni, “una fregatura“, per altri. I più accaniti detrattori di quell’operazione di trasferimento, si dissero convinti che in Regione non vi fossero più dirigenti disposti a prendersi responsabilità di quel tipo, che mettono a rischio l’incolumità degli operatori. E che la Regione Toscana non intendeva più investire in un’attività il cui futuro è tutt’oggi messo in serio pericolo da concetti di mercato più snelli, come quelli telematici, che possono mettere fuori gioco il mercato di Pescia. (“Che se lo prenda il Comune di Pescia, oppure lo chiudiamo…“, devono aver pensato in Regione)
Il Comune di Pescia, obtorto collo, disse “si” al trasferimento dell’immobile per dare continuità al mercato e poi, “mica si potevano buttare all’aria quasi 100 anni di storia“.
Da allora è stato fatto un primo intervento, di circa 4 milioni di euro, finanziato per lo più dalla Regione Toscana. Ma non basta! Il progetto complessivamente prevede un costo di 11 milioni di euro.
A fine 2018 i Vigili del Fuoco chiedono conto dell’impegno a suo tempo assunto dal Comune di Pescia, ovvero che i lavori di riqualificazione potessero concludersi entro il 2018. Ma da allora non è stato fatto granchè, eppure si sapeva…qualcuno deve aver tenuto nascosto la testa sotto la sabbia, viene da pensare.
Comune di Pescia e Mefit incaricano così dei professionisti tecnici della sicurezza che redigono un documento con gli accorgimenti da adottare per garantire comunque la sicurezza degli operatori: la presenza mattina e pomeriggio di una squadra antincendio e l’obbligo di tenere libero da autovetture il piano seminterrato.
Tutto bene fino al giugno 2021 quando il responsabile della sicurezza del Mefit viene raggiunto da una sanzione amministrativa e penale per l’inosservanza delle norme di sicurezza. Da allora i Vigili del Fuoco concedono prima una proroga di 120 giorni, 4 mesi, poi di 60 giorni e di nuovo per 6 mesi. Ed eccoci così al 22 giugno 2022.
Entro quella data l’immobile dovrà essere in sicurezza, si dovranno aver fatto interventi come la sostituzione di alcuni stralli in acciaio malandati, l’installazione di porte antincendio, la sostituzione impianto elettrico e del pavimento e nell’area seminterrata, affittata per lo più ad uso magazzino, l’installazione di porte tagliafuoco e di sprinkler, ovvero quegli apparecchi che spruzzano acqua in caso di incendio.
Tutti interventi potranno, in questo caso si, garantire l’ottenimento del certificato prevenzione incendi, ovvero l’agibilità.
Servono 8,5 milioni di euro, forse anche un milione in più se l’agibilità la si vuole ottenere anche per l’area uffici e sala conferenza. In caso contrario, l’amministratore Grassotti sarà costretto a fare una delibera con la quale dichiara la chiusura del mercato. Una tragedia per l’economia pesciatina e la sua storia.
Entro due, al massimo tre settimane, è l’auspicio, Comune o Regione devono trovare una soluzione. Il timore è che molte aziende che affittano i locali seminterrati si stiano già guardando intorno per cercare altre soluzioni logistiche. Una volta uscite dal mercato, però, chissà se mai vi rientreranno… Luca Silvestrini