Una figura storica della Cestistica: Gianguido Franchi e il rapporto con la prima squadra

È  un volto ormai storico della Cestistica e alcuni fa ha guidato la compagine rossoverde del campionato di serie C Silver. Gianguido Franchi, l’assistant coach pesciatino racconta come sta vivendo il momento positivo della squadra.

La tua esperienza come assistente di Stefano Dari si è presentata improvvisamente. Quali difficoltà avete trovato a prendere una squadra “in corsa” ?

Personalmente non ho avuto difficoltà con i ragazzi che conosco benissimo dal punto di vista tecnico e soprattutto umano essendo tutti provenienti dal nostro settore giovanile. Li ho visti crescere nel corso degli anni e alcuni li avevo allenati. La difficoltà principale era creare una chimica, un’amalgama per farli lavorare insieme prefiggendoci obiettivi e traguardi nuovi e condivisibili da tutti. Ognuno di loro ha il proprio modo di vedere, concepire e conoscere la pallacanestro pur essendo vicinissimi di età. Noi li abbiamo assemblati come un puzzle al fine di raggiungere un’ immagine nitida e ben definita.

Com’è affrontare un campionato complesso come la Serie D con una squadra così giovane ?

Sfruttando al meglio le caratteristiche dei ragazzi, nel nostro caso atletismo e fisicità. E’ importante incuriosirli, aumentando la loro voglia di imparare per confrontarsi con realtà nuove come appunto le squadre senior.

Quale messaggio ti senti di dover dare ai giocatori per le prossime fasi e per il loro futuro?

Un successo eccezionale richiede circostanze eccezionali. E noi siamo qui per questo. L’occasione è ghiotta da sfruttare. Devono mescolare il tutto con energia, volontà e umiltà

Come procede il tuo lavoro con la formazione Under 16 ?

Ormai siamo una macchina ampiamente rodata. Sto sfruttando quest’annata atipica per migliorare individualmente i singoli e impartire loro concetti nuovi che potranno tornare loro utili in futuro con altri allenatori e in altre situazioni.

Allenare con la pandemia..sensazioni ?

Sensazioni uniche, non certo di libertà e spensieratezza come dovrebbe essere quando gestisce gruppi di giovani. La nota positiva è stata fin dalla ripresa la grande disponibilità dei ragazzi che vengono al palazzetto comunque contenti di allenarsi forte e giocare tra di loro mettendosi in discussione. E’ stato importante trovare una certa normalità in un periodo anormale.