“I giorni più belli. La straordinaria epopea di una famiglia ebrea sopravvissuta alla Storia”.
E’ l’ultima fatica editoriale di Giancarlo Melosi. E’ un romanzo storico ambientato tra il 1520 e il 1560. Quaranta anni a cavallo di una data: il 12 luglio 1555, quando il papa Paolo IV emanò una bolla “Cum nimis abdurdum” con la quale revocò tutti i diritti concessi agli ebrei e ordinò l’istituzione del ghetto chiamato “Serraglio degli ebrei”.
La storia è ambientata sullo sfondo di una città, Roma, dove convivevano ricchezze sfacciate e miserie, la bellezza conturbante delle opere dei maggiori artisti del Rinascimento accanto a fame, violenza, roghi e torture.
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Trama. La famiglia Di Segni è una delle tante che vivono a Roma nel serraglio degli ebrei, dove la sera si chiudono i cancelli e nessuno può più entrare né uscire. Michael, giovane capofamiglia, è già un valente cerusico specializzato nella cura delle malattie con rimedi a base di erbe, ma, a causa delle ristrettezze economiche, vive in una casa fatiscente insieme alla moglie Ruth e la loro piccola Ariela. Un giorno, Michael viene convocato dal banchiere Agostino Chigi detto il Magnifico, da tempo affetto da un male che lo tormenta, nonostante i tanti consulti di medici cristiani. Il potente e ricco mecenate vive nel fasto di Villa Chigi con la moglie Francesca Ordeaschi, ex cortigiana, e pur di guarire è disposto anche a passare sopra al fatto che il giovane sia ebreo. Mentre Michael viene fatto trasferire alla villa per stare notte e giorno vicino al malato, Ruth e la figlia rimangono da sole e ai limiti della sopravvivenza… E così, a poca strada dalla residenza dei Chigi, dove si sta organizzando la sfarzosissima festa dell’anniversario del matrimonio, per qualcuno le cose si mettono davvero molto male e Michael dovrà dimostrare tutta la sua capacità di medico e la sua determinazione, se vorrà un futuro per sé e per la sua famiglia…
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