“Gli spogliatoi sono fuori uso da quasi tre mesi e il futuro dell’impianto è a rischio”.
E’ la denuncia di Paolo Giannini, titolare del Tennis Club Colleviti, gestore dell’intera struttura.
“Intorno alla fine di febbraio -ha raccontato Giannini a il Cittadino-, una porzione di terreno sottostante l’edificio che ospita gli spogliati ha ceduto. Si tratta di materiale cosiddetto di riporto ed un epilogo del genere, in assenza di una corretta manutenzione, doveva essere previsto”.
Furono allertati gli uffici competenti in Comune, proprietario dell’area. “Durante il sopralluogo fu staccata una conduttura del gas e mi fu garantita l’immediatezza dei lavori di ripristino“.
L’emergenza sanitaria da Covid-19, ha però rimandato l’avvio dei lavori a maggio, quando “un’impresa edile è salita a Colleviti ed ha eseguito un lavoro che però non mi ha convinto e così ho immediatamente allertato il Comune, stavolta attraverso il mio legale”.
Da un successivo sopralluogo è poi emerso che un angolo della struttura, precisamente nello spogliatoio femminile, presentava delle venature. A questo punto il Comune ha deciso per la chiusura dell’edificio.
La chiusura è stata “confermata” anche nei giorni scorsi, quando una pattuglia di Polizia Municipale è intervenuta al Club per serrare l’ingresso allo spogliatoio, evidentemente utilizzato in modo improprio da qualche atleta coraggioso nonostante i divieti.
Ed ora cosa succede?
“Succede che il Comune non ha soldi per eseguire gli studi geologici necessari a valutare poi l’intervento. Ma così, intanto, a giocare a tennis a Colleviti viene sempre meno gente, soprattutto da fuori città costretti a tornarsene a casa senza essersi lavati o asciugati”.