I casi di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono sempre più diffusi e la Regione, assieme alle aziende sanitarie, è al lavoro per rendere omogenei i percorsi di diagnosi, terapia ed assistenza.
“In Toscana vogliamo qualificare ulteriormente l’offerta di assistenza riservata alle persone che soffrono di queste patologie, un obiettivo che ci siamo prefissati e che perseguiamo con molta attenzione”, ha commentato l’assessore al diritto alla salute Bezzini.
La Regione punta ad avere una ‘squadra’ unica di cura in tutte le aziende sanitarie, in grado di dare risposte coordinate e continuative per tutti i diversi livelli di assistenza a seconda del grado di avanzamento della patologia. In pratica significa una rete assistenziale coordinata ed integrata che va dal medico di medicina generale o pediatra di libera scelta (che costituiscono il primo livello di assistenza) all’ambulatorio specializzato (secondo livello) alla terapia ambulatoriale intensiva o semiresidenziale (terzo livello) fino alla riabilitazione (quarto livello) e ricovero ospedaliero (quinto livello).
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono infatti patologie mentali complesse che per essere diagnosticate ed essere prese tempestivamente in carico da parte del servizio sanitario pubblico richiedono un intervento precoce e coordinato tra diverse figure professionali.