L’occasione è stata la visita ad limina con i vescovi toscani, ovvero l’incontro che, ogni cinque anni, i vescovi di tutto il mondo hanno in Vaticano con il Papa.
I vescovi, dunque anche Monsignor Fausto Tardelli, sono stati ricevuti nella biblioteca privata del Palazzo Apostolico, ed hanno affrontato vari temi della vita della Chiesa e delle singole diocesi della Toscana.
“Si è trattato di un incontro molto familiare, molto sereno, che ci ha arricchito molto”, ha detto Tardelli. Il vescovo di Pescia si è intrattenuto con Papa Bergoglio per chiedere delucidazioni sull’unione in persona episcopi che sta interessando le Diocesi di Pescia e Pistoia.
“Si tratta di una soluzione che vuole essere rispettosa delle culture locali, non si tratta quindi di fare accorpamenti fuori luogo o fatti a scrivania, piuttosto di un cammino che può portare in diverse direzioni“, sarebbe stata la risposta di Papa Bergoglio.
Dunque, niente è ancora deciso. C’è tempo fino al gennaio 2026, quando Monsignor Tardelli compirà 75 anni ed anche per lui verrà il momento di rimettere il mandato episcopale nelle mani del Papa. Entro quella data le istituzioni locali, ad ogni livello, religioso e politico, se vorranno, hanno la possibilità di far ricredere il Santo Padre al riguardo della necessità, per la Diocesi di Pescia, di avere un proprio ed unico Vescovo.
Nelle settimane scorse si era parlato di una missiva a firma di tantissimi fedeli ed indirizzata in Vaticano. Se questa lettera sia stata spedita non ne abbiamo contezza.
Rimane il fatto dell’assoluto silenzio, che stupisce ed irrita, delle istituzioni, soprattutto quelle politiche ed amministrative che avrebbero titolo, in qualità di rappresentanti di un territorio e di una comunità, di far sentire la propria voce. Ma niente…
Si può essere buoni fedeli oppure no. Poco importa. Ma non si può trascendere dal fatto che la città di Pescia rischia di perdere un altro pezzo della sua secolare storia, ovvero il ricordo del passato che si deposita nelle usanze e nelle tradizioni, negli edifici e negli spazi. E negli individui, ovvero persone che hanno tifato per Pescia e che oggi non ci sono più o che ci sembra di non intravedere. Luca Silvestrini