Insulti sessisti, minacce, sassi e pallonate. La testimonianza della famiglia “bullizzata”

foto di repertorio giornaledibrescia.it

Tutto è cominciato almeno un anno e mezzo fa“. Marisa, 74 anni, abita con il marito Roberto e la figlia Manola in via san Girolamo Emiliani, la strada che da piazza Palagio sale verso la Casa di Nazaret.

Orde di ragazzetti, tra i 10 e i 16 anni, che vanno in sù e in giù verso il campetto da calcio adiacente la struttura religiosa. Tra loro anche qualche extracomunitario ed alcuni provenienti da Altopascio e Montecatini”. “Dall’aprile dello scorso ogni volta che transitano davanti alla nostra abitazione provocano, offendono, urlano e fanno spregi o sgarbi di ogni tipo”. “Una vita diventata impossibile“.

GIA’ CONVOCATI DAI CARABINIERI       I genitori di molti di quegli adolescenti sono già stati convocati dai militari della stazione dei Carabinieri di Pescia perchè “suo figlio è stato sorpreso a disturbare la quiete pubblica“. LEGGI QUI

I giovanotti, evidentemente poco garbati, hanno cominciato dapprima a dare botte alle persiane ed ai vetri delle finestre dell’abitazione, ad ogni ora, anche a tarda notte in estate. “Quanta paura…“, dice oggi la signora Marisa. “Poi hanno preso ad offenderci, soprattutto me e mia figlia, con insulti di natura anche sessuale e minacciarci con frasi del tipo “…altrimenti che fai?”, imitando il gesto del cazzotto”, in risposta alla signora che diceva ai giovani di allontanarsi e di non disturbare.

Alcune sere i ragazzi avrebbero lanciato sassi contro la facciata esterna dell’abitazione, rovinandola in alcune parti. “E quelle pallonate…un continuo…”.

“Bravi i Carabinieri di Pescia, ma anche gli agenti della Polizia di Stato -dice Marisa-, sono sempre intervenuti ma spesso quei mascalzoni se ne erano già andati”. La signora e la sua famiglia sono stati vittime dell’arroganza e dell’irriverenza di quei giovanotti “almeno cento volte”. “Non si può più vivere così…“.

Alcuni di quei giovani, è noto, sono già stati individuati ed i loro genitori convocati nella stazione dei Carabinieri di Pescia. “Un paio di mamme sono venute personalmente a scusarsi per quanto accaduto -ha detto Marisa-. Ci hanno fatto passare dei mesi terribili…non sarà facile dimenticare tutto”.