Ecco i 100 ritratti di Massimiliano Damiani + un autoritratto, il suo. Il lavoro, colossale, e per certi aspetti anche un po’ bizzarro, è concluso.
Massimiliano Damiani, 48enne pesciatino, ha finito di dipingere il 101esimo quadro appena qualche giorno fa. Tutti saranno in mostra nella primavera del 2023.
In realtà, Damiani, di quadri ne ha dipinti almeno 300 quadri e partecipato od allestito ad oltre cinquanta tra mostre e concorsi.
“Fu mio padre, Gigi, ad introdurmi alla pittura, un mondo all’interno del quale ancora oggi vivo le stesse emozioni di un tempo”. Damiani si è diplomato Maestro d’Arte all’Istituto d’Arte “Passaglia” a Lucca e poi Grafico Pubblicitario all’Istituto d’Arte Palazzo “Spinelli” a Firenze.
Tra il 2011 e il 2013, Massimiliano, perde entrambi gli amatissimi genitori. Un colpo troppo duro da buttar giù. A rimetterci è la pittura, la sua più grande passione. La produzione di quadri diminuisce fino a quando “mosso dal ricordo di un progetto che avevo in mente anni fa“, Massimiliano riprende a dipingere. Ritratti, sì, ritratti di personaggi famosi. “Di politici, cantanti, musicisti, attori, umanisti, scienziati, sportivi o religiosi, che nel corso della mia vita mi hanno coinvolto con le loro parole, le loro gesta”.
Ecco dunque che comincia a prendere forma 100 ritratti + un autoritratto, “il mio”.
Ogni ritratto è corredato da una frase, attribuita appunto al personaggio raffigurato. Il primo ad essere tratteggiato è stato Enrico Berlinguer, “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela”, ebbe a dire nel 1981.
Tra i quadri che Damiani sente più vicino ci sono i ritratti di Robert De Niro, con l’espressione “Tieniti gli amici stretti. Ma i nemici ancora più stretti”, Ugo Tognazzi, “Quando il culo è avvezzo al peto, non si può tenerlo cheto!”, e Roberto Benigni, “La gente vede, sente e parla. Purtroppo, però vede male, sente poco e parla troppo”.
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