EDITORIALE | Mercato dei Fiori e parcheggi. Preoccupazione sempre attuale o “non importa più niente a nessuno?”

In queste settimane si fa un gran parlare del destino del mercato dei Fiori e dei parcheggi in zona ospedaliera. Leggendo, per fortuna poco e distrattamente, qualche post su Facebook, sembra che le due faccende siano tra gli argomenti più seguiti e discussi.

Da una parte ci sono i “creduloni”, i convinti che le cose vadano sempre nel verso di come ci sono raccontate . Dall’altra parte, i loro detrattori.

I social, è accertato, sono per lo più gli sfogatoi di chi ha da combattere la solitudine, di chi non ha niente di serio da dire e di chi vuol raccontare bugie. Giustifichiamo solo i primi, d’altronde un po’ di compagnia non guasta mai, sebbene virtuale.

Di certo, non intendiamo farci abbindolare da chi racconta fandonie.

Ma torniamo al mercato dei Fiori e ai parcheggi in zona ospedaliera. Un brevissimo ripasso sarà utile per completare la lettura, se vorrete.

Servono 8,6 milioni di euro per mettere a norma il mercato dei Fiori di via D’Acquisto. Vanno garantiti entro il 22 giugno, altrimenti, “tutti a casa”. Non è una novità. L’amministrazione lo sapeva bene, almeno dal 2016 quando vi fu il trasferimento di proprietà dell’immobile dalla Regione Toscana al Comune di Pescia. “Un affarone“, per alcuni, “una fregatura“, per altri.

Nei giorni scorsi il presidente della Regione Eugenio Giani, ha tenuto a precisare: “La Regione non ha nessuna competenza e titolarità. L’immobile è di proprietà del Comune di Pescia che a suo tempo aveva idee, intenzioni e progetti che non si sono realizzate“. Non ci vuole un genio per comprendere che, magari sì, la Regione ci aiuterà, ma di certo quella del mercato non è una priorità.

Quanto ai parcheggi in zona ospedaliera, la contesa va avanti da oltre un decennio. C’è una causa in corso, quella a cui un Giudice del Tribunale di Pistoia ha recentemente fatto riferimento per rispedire al mittente una delibera comunale, quella dello spassoso Dado è tratto con cui l’amministrazione comunale, a poche ore dall’arrivo del commissario prefettizio, ha inteso far credere che “presuppone il rientro nella piena disponibilità di tutti i parcheggi dell’ospedale”, “danno economico subito dal comune di Pescia in circa 5,7 milioni di euro” e “restituzione alla città dei parcheggi zona ospedaliera”. Sono tutti virgolettati ripresi dal comunicato stampa diffuso.

In tutti questi anni gli utenti dell’ospedale, ahinoi!, si sono adeguati. Loro malgrado hanno messo le mani in tasca e, di volta in volta, pagato qualche euro. Magari avranno pensato che la cosa è “ingiusta e particolarmente onerosa”, ma “chissenefrega…là dentro ci sono mio padre, mia madre, mia moglie ricoverati…non vedo l’ora di andare da loro”.

Questa è la cronaca.

Dunque, perché quel titolo? Preoccupazione sempre attuale o “non importa più niente a nessuno?”. Perché quando ci succede di stare tra la gente a confrontarsi su come immaginiamo la città nel prossimo futuro, solo a pochi vengono in mente il Mercato dei Fiori o i parcheggi in zona ospedaliera.

La difesa del settore florovivaistico, che solo un tempo rifletteva l’economia della città, è questione naturalmente importante. Ma –provate a parlare con un giovane…basta un trentenne-, vi dirà che per il bene della comunità è necessario andare oltre. Bene il fiore, sarebbe male il contrario, ma è anche importante progettare dell’altro. Alcune città, anche di piccole dimensioni, hanno ad esempio allestito alcuni locali di proprietà comunale dismessi e messi a disposizione di giovani imprenditori o alle associazioni. Perché a Pescia non succede? E’ naturalmente solo un esempio…

Per anni si è parlato di polifunzionalità del mercato dei Fiori. Risparmiateci per cortesia le bizzarre idee di organizzare lì eventi o concerti, ormai non ci crede più nessuno. In quell’immensa area coperta si potrebbero però realizzare delle strutture sportive, di quelle semplici, non di quelle che costano un’enormità e non servono a nessuno. Provate per esempio ad immaginare l’installazione di tantissimi campi da basket o pallavolo, o qualche corsia di pista di atletica, divisi tra loro con dei sistemi di pareti divisorie…da utilizzare anche solo per gli allenamenti settimanali. No?!

Quanto invece ai parcheggi in zona ospedaliera, ci si domanda, o magari a noi è sfuggito, perché in questi anni si è voluto tenere la vicenda su un terreno scivoloso, ostile e rancoroso? Piuttosto che ricercare una mediazione con la proprietà che magari, ormai dopo tanti anni, avrebbe probabilmente già fatto intravedere qualche cosa di buono… . Come l’introduzione di navette per trasportare avventori in centro città o calmierare le tariffe nei giorni festivi.

Quello che vogliamo provare a spiegare è che a Pescia ci sono intere generazioni, quelle più giovani naturalmente, che non sanno neanche cosa succede all’interno del mercato dei Fiori, perché magari le loro famiglie e loro stessi non ne sono mai stati coinvolti. Ma che immaginano di poter beneficiare di quell’immensa e curiosa struttura, vanto dell’architettura mondiale degli anni ‘80. Oppure tantissimi giovani che i parcheggi in zona ospedaliera li hanno visti sempre a pagamento. Pagano già quando vanno a Firenze o a Lucca, e dunque il problema non sta lì, piuttosto nell’offerta commerciale e ludica a loro riservata.

E’ l’ora di cena, mi hanno già chiamato due volte. Noi…siamo qui, se qualcuno vorrà ospiteremo i suoi suggerimenti.