Evasione fiscale e bancarotta. Sequestrati beni per 800mila euro

Nella mattinata di venerdì, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pistoia hanno arrestato una commercialista pistoiese, per i reati di induzione indebita, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale, favoreggiamento, interessi privati del curatore e frode in processo penale e depistaggio.

Le indagini, avviate nei confronti di una società fallita nel 2016, hanno permesso di accertare un disegno criminoso di un imprenditoreconsistente nell’abbandonare la propria società, ormai in grave dissesto finanziario (oltre che gravata da ingenti debiti tributari), al fallimento per poi costituirne una nuova, sollevata da ogni pregresso carico debitorio, mediante l’utilizzo di più prestanome compiacenti con cui proseguire l’attività imprenditoriale.

Nel corso delle attività investigative, emergeva anche un singolare ed inopportuno coinvolgimento del curatore fallimentare, commercialista operante in provincia di Pistoia, con l’imprenditore che, a seguito di successivi approfondimenti anche a mezzo di mirate attività di perquisizione e sequestro, permetteva di scoprire che il pubblico ufficiale (curatore), abusando delle sue funzioni, aveva indotto l’imprenditore a versare una consistente somma di denaro a favore della procedura fallimentare al fine di definirla senza incorrere in sanzioni penali, percependo un rilevante compenso quale curatore.

I soggetti coinvolti nell’attività delittuosa sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per induzione indebita, reati tributari, bancarotta fraudolenta, falso e favoreggiamento.

All’imprenditore sono stati sequestrati beni per circa 800 mila euro.

Al pubblico ufficiale è stata applicata anche la misura restrittiva della libertà personale, arresti domiciliari con braccialetto elettronico.