E’ arrivata la conferma. Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pistoia, nella mattinata di domenica, i militari della Stazione dei Carabinieri di Pescia hanno posto in arresto domiciliare tre operatrici socio sanitarie, tutte di nazionalità italiana, dipendenti della cooperativa Kcs che gestisce i servizi di assistenza all’interno della residenza per anziani San Domenico.
Stando alle informazioni raccolte le tre risultano residenti a Pescia, Porcari e Montecarlo.
Per due di queste il fermo è avvenuto nei pressi della struttura prima che entrassero in servizio. I militari erano in borghese e non hanno fatto alcuna irruzione proprio per evitare di creare inutili allarmismi tra gli ospiti della casa di riposo. La terza indagata era nella propria abitazione.
Sono indagate per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Le indagini sono state svolte dai Carabinieri della locale stazione, coordinate dal comandante Francesco Marraccini (nella foto di copertina) nei mesi di luglio ed agosto, a seguito di alcune dichiarazioni rese da una ex addetta che fecero sorgere negli inquirenti il dubbio sulla legittimità del comportamento delle altre operatrici socio sanitarie della struttura.
Nel corso dell’attività investigativa, condotta anche mediante ausilio di attività tecniche (microfoni ambientali e telecamere) all’interno della struttura, sono stati monitorati circa 40 soggetti tra dottori, o.s.s., infermieri, addetti alla distribuzione pasti e biancheria, osservandone giorno e notte comportamenti e atteggiamenti, e specificatamente come si rivolgevano ai degenti.
In tal modo i Carabinieri hanno raccolto elementi inequivocabili di responsabilità a carico delle tre operatrici socio sanitarie a cui sono state applicate le misure cautelari questa domenica.
Le stesse, si sono rese responsabili di numerose condotte vessatorie realizzate nei confronti delle anziane vittime ospitate nella struttura, consistenti in minacce, insulti, ingiurie, bestemmie, turpiloqui ed in qualche occasione anche in percosse e strattonamenti, il tutto, come esplicitato nell’ordinanza, per motivi abietti, violando i doveri inerenti la funzione esercitata nella qualità di Operatrice Socio Sanitaria.
Dalle indagini è anche emerso che gli altri operatori della struttura hanno sempre operato anche con severità nei confronti degli anziani, qualche volta anche in modo molto deciso, ma senza mai sfociare in vessazioni, minacce o comportamenti violenti, ma sempre utilizzando toni cordiali e gentili.
Il G.I.P., sulla base delle richieste del Pubblico Ministero, nel ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, in ordine alle ipotesi di reato ex artt. 61 e 572 c.p. ha emesso il provvedimento in argomento a carico delle 3 donne, per il reato di maltrattamenti in famiglia aggravato.