“Giovani studenti trattati come palline del gioco del lotto”.
E’ lo sfogo dei genitori degli studenti delle classi seconde A e B indirizzo scientifico e delle classi seconde A e B indirizzo scienze umane del Liceo Lorenzini, promossi in terza.
Stando alle disposizioni recentemente emanate dall’Usp, l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Provveditorato per intendersi, la scuola pesciatina, considerata tra le migliori in provincia di Pistoia secondo i più recenti sondaggi di eduscopio.it della Fondazione Agnelli, è costretta a smembrare le quattro classi per farne tre. Nel nome di una spending review di cui spesso chi ci governa si riempie la bocca ma che va a colpire i settori meno indicati.
Una decisione che stupisce, quella dell’Usp, e che va nel senso contrario a quanto proprio in queste settimane vanno dicendo il presidente Conte e il Ministro Azzolina, ovvero: “No a classi pollaio“, “Distanziamento sociale“, “Scuola al primo posto per la ripartenza del Paese“. Ma tant’è.
La ridistribuzione degli alunni aumenterà invece il numero degli stessi all’interno di ogni singola classe. Gli alunni avranno in gran parte docenti nuovi che non possono conoscere i bisogni dei ragazzi e compagni nuovi con cui sarà difficile socializzare e relazionare per un confronto costruttivo in questa fase della loro vita.
Secondo i suggerimenti dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dovrà essere sorteggiata una classe per ciascuno dei due indirizzi coinvolti. La classe estratta sarà a sua volta divisa in due, sempre secondo il metodo del sorteggio: la metà degli alunni sarà accorpato alla classe dello stesso indirizzo, quella non sorteggiata. L’altra metà andrà invece a comporre la cosiddetta classe articolata con la metà della classe sorteggiata dell’altro indirizzo.
I rappresentanti dei genitori delle quattro classi hanno fatto fronte comune con gli insegnanti e la direzione scolastica. Scriveranno al Ministero, agli uffici scolastici territoriali, al Prefetto ed al Comune di Pescia per arrestare questa inutile e paradossale decisione.