Ospedale di Pescia. Nessun timore di contagi “scappati”

Si è agito con assoluta regolarità, secondo protocolli già sperimentati e, per di più, senza arrecare alcun danno o pericolo al personale medico, infermieristico o ad altri pazienti nel reparto”.

E’ questa, più o meno, la versione resa a il Cittadino da alcuni sanitari “tirati in ballo” da un articolo di una testata giornalistica di Pistoia che accusava, nell’ordine Maria Grazia Panigada, direttore dell’unità di medicina complessa, Sara Melani, direttore sanitario del S.S. Cosma e Damiano, e Paolo Marchese Morello, direttore generale Ausl Toscana centro.

Secondo la teoria del giornalista, qualche giorno fa all’ospedale di via Battisti, un paziente risultato positivo al Covid-19 sarebbe stato trattenuto senza motivo nel reparto di Medicina ed avrebbe “infettato” o rischiato di infettare, personale medico e pazienti.

Stando alle informazioni raccolte, le cose non sono andate proprio così. E’ bene intanto specificare che all’interno del nosocomio vi è un’area, che insiste nei pressi del reparto di Medicina ma in condizioni di assoluto isolamento rispetto agli altri pazienti, dove vengono trattenuti i pazienti sottoposti al test del tampone. Anche il personale medico e infermieristico vi lavora nel rispetto delle più rigorose misure anti-contagio. I pazienti, qualora il test dovesse risultare positivo, sono poi trasferiti al San Jacopo. Il S.S. Cosma e Damiano è ospedale cosiddetto “No-Covid-19”, ovvero, almeno per ora, non vengono ricoverati pazienti positivi. L’uomo, o donna, dunque è stato lì per qualche ora, precisamente tra il primo e il secondo test (il primo era risultato negativo, il secondo invece positivo). A quanto pare la sanificazione del reparto, effettuata nella mattinata di domenica, era prevista e, soprattutto, nessun allarme è stato rivendicato da dipendenti ospedalieri, ignari di quello che stava accadendo, e l’attività non si è mai interrotta.