E’ uno dei trucchi più vecchi al mondo ma è difficilissimo scovarne i furfanti. O almeno ci vuole tanta esperienza in sala ed un occhio attentissimo. Ad esempio, fare attenzione agli avventori che nonostante il caldo vanno a sedersi al tavolo tenendo sul braccio un maglioncino di lana. Oppure chi, nonostante il divieto di fumare, entra nel ristorante con un pacchetto di sigarette. O chi, con vistosi mazzi di chiavi. Tutti accessori, la maglia, le sigarette o le chiavi, necessari per mettere in pratica lo strategemma e fuggire dal ristorante senza destare alcun sospetto ma soprattutto senza pagare il conto.
E’ successo una di queste calde sere ad un ristorante a Pescia. Una coppia di italiani, dopo aver preventivamente prenotato per telefono, si è recata puntuale al ristorante. Parlavano con un accento del nord, o almeno così è parso ai camerieri. I due, così affabili, hanno ordinato antipasto e primo. Al cameriere hanno poi detto di voler gustare un tipico piatto della zona, come secondo, ma che poteva prendersi tutto il tempo che voleva, loro intanto sarebbero usciti a “prendere un pò di aria, godersi quella frescura…”. Al tavolo hanno lasciato un pacchetto di sigarette ed un accendino.
Insomma, quando il cameriere è tornato al tavolo con i secondi, i due non erano ancora tornati a sedersi. Il cameriere ha controllato fuori, ma dei due nessuna traccia. Se l’erano data a gambe senza pagare il conto. Non proprio come nella famosa scena de “I laureati” con Pieraccini- lì il “bischero” era proprio il cameriere”- che invece in questo caso è stato vittima di due furfanti belli e buoni. Ma tant’è.