“Sui treni non comandano gli immigrati, ma basta buonismo”. Telecamere di sorveglianza

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Lo sfogo, raccolto e diffuso su un gruppo social della città, è di chi lavora “sui treni da tre anni e poco più, giorno e notte“.
“Conosco molto bene le stazioni e chi le frequenta -è scritto-. La stazione di Pescia, come tutte le altre della Toscana, accoglie persone di vario genere, nazionalità, lavoratori e studenti. Ci sono, certo, anche malintenzionati di ogni colore, bianchi, neri, gialli… .
Secondo l’addetto ai lavori, “è la sicurezza nelle stazioni e sui treni” a fare acqua.
La stazione di Pescia come tante altre non ha un sistema di videosorveglianza né un controllo costante da parte delle forze dell’ordine. Anche sui treni in movimento manca la sicurezza, non ci sono agenti ad eccezione della tratta Pistoia-Firenze su cui è presente la Polizia Ferroviaria, ovviamente non su tutti i treni in transito”.

Dunque, finiamola di essere “buonisti, razzisti o perbenisti, piuttosto si sia realisti e si solleciti chi di competenza ad installare un sistema di videosorveglianza nelle stazioni, anche in quella di Pescia”.