Saranno accorpate le due strutture operative di Ostetricia e Ginecologia, di Pescia e Pistoia, in una struttura unica complessa che verrà diretta dal professor Florio, direttore anche della struttura complessa del San Jacopo.
Tale fusione, secondo una nota dell’Ausl, garantirà una maggiore gestione in rete delle attività, fermo restando cha la struttura di Pescia continuerà ad essere coordinata dal dottor Luigi Errichiello. “E lì -ha precisato Florio- saranno mantenute e sviluppate tutte le sue specificità: proprio grazie al progetto di rete ormai avviato e consolidato, nel presidio pesciatino continueranno ad essere incrementati gli interventi di alta specializzazione in laparoscopia, in campo oncologico e in quello uroginecologico, con particolare riferimento all’incontinenza urinaria femminile e alla correzione dei prolassi.
Secondo il Direttore di Area, “in questi mesi la struttura ha contribuito ad abbattere le liste d’attesa a livello aziendale per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali, le isteroscopie ma anche le ecografie pelviche e le visite specialistiche ambulatoriali anche di ambito oncologico”.
L’attività ecografica sarà implementata grazie all’arrivo del un nuovo ecografo ad alte prestazioni con sonda tridimensionale che permetterà l’avvio di un ambulatorio di Ecografia Ginecologica di II livello, con studio della morfologia dell’utero e la diagnosi di patologie complesse utero annessiali.
Per quanto riguarda la gestione della gravidanza, dell’allattamento e il post-partum, le donne residenti in Valdinievole continuano ad essere assistite e accompagnate nel percorso dal personale medico e ostetrico, presente nelle strutture territoriali e nel presidio di Pescia.
Solo per l’espletamento del parto continuano a fare riferimento al San Jacopo e, fino a questo momento, la quasi totalità delle donne che ha partorito a Pistoia, ha riferito il personale sanitario, non ha manifestato alcun disagio e molte hanno apprezzato anche la possibilità di poter ricorrere all’epidurale: per questa procedura si è verificato praticamente un raddoppio passando da una media del 12% ad una del 21%, con punte del 29% grazie alla stretta collaborazione con i medici dell’anestesia e rianimazione.