E’ quello che si è sentito dire un 75enne G.B. residente in via Garibaldi a Pescia. L’uomo è risultato positivo al Covid-19 nell’aprile 2021, “la vigilia di Pasqua“, ha detto.
“Sono stati giorni difficili, il mio fisico si debilitava ora dopo ora. La saturazione di ossigeno nel sangue era scesa al 90% -ha raccontato a il Cittadino, non senza un pizzico di commozione nel ricordare quei terribili giorni-. Finalmente, ma solo dopo un mese e mezzo, il coronavirus se ne è andato, permettendomi di avviare quei controlli medici e quei percorsi riabilitativi necessari a tornare in forma”.
L’uomo ha sofferto di tosse fortissima e gli è stata anche diagnostica anche una miocardite ovvero un’infiammazione del muscolo cardiaco. Ha avuto dolori muscolari, all’epoca considerati “atroci”, che potrebbero aver compromesso la normale circolazione sanguigna, negli arti inferiori soprattutto. Al punto da rendersi necessaria una visita angiologica/flebologica che gli prescrive il suo medico per scongiurare il rischio di flebiti o peggio di trombosi venose.
“Sono andato al Cup, in via Battisti a Pescia, nei pressi dell’ospedale“. Ed è stato lì che l’operatore gli ha dapprima indicato come prima data utile il 14 marzo 2023 (!), poi, “contrariato e sorpreso, mi sono rivolto allo sportello della libera professione“. In quel caso, la visita richiesta si sarebbe potuto effettuare già “tra poche ore, nel pomeriggio” al costo di 120 euro.
Il paziente ha optato per questa soluzione, d’altronde la visita risultava urgente, ma non ha esitato a contattre il Cittadino e denunciare il triste episodio.