“I cinghiali sono dappertutto, ed in numero esorbitante: in montagna, in Valdinievole, sul Montalbano, in pianura, sulle strade e ormai pascolano anche davanti alle scuole. Una situazione non più sostenibile”.
L’ha detto Michela Nieri di Coldiretti Donne Impresa Pistoia in occasione del blitz degli agricoltori, cittadini e istituzioni in piazza SS. Apostoli a Roma, a cui ha partecipato una folta rappresentanza pistoiese.
“L’invasione di cinghiali crea allarmi sanitari e per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa”.
Nell’ultima stagione sono stati abbattuti in provincia 2600 cinghiali, in aumento dopo la frenata dovuta al Covid, ma l’allarme in campagna continua con i contadini che devono recintare chilometri di campi, per poter produrre patate, mais, girasoli, grano.
Distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. Per Coldiretti i danni economici incalcolabili, “viene compromesso l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale. La popolazione dei cinghiali potenzialmente raddoppia di anno in anno. Ogni scrofa partorisce un paio di volte all’anno, concependo fino 10/15 cinghialini”.